Alla scoperta dell’acqua, oltre cento visitatori per la sorgente Val Clusa

Alla scoperta dell’acqua, oltre cento visitatori per la sorgente Val Clusa

Una giornata molto partecipata quella organizzata da Bim Gsp che domenica (24 marzo), per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua, ha aperto al pubblico la sorgente della Val Clusa, alla Valle Agordina. Oltre un centinaio i partecipanti tra adulti, famiglie e ragazzi, provenienti da tutta la provincia: distribuiti in due turni di visita, uno al mattino e uno al pomeriggio, sono stati accompagnati all’interno della sorgente e dell’impianto di disinfezione dai tecnici di Gsp, che hanno illustrato passo dopo passo il funzionamento del principale acquedotto della provincia di Belluno. Alimentato da quattro sorgenti, e la Val Clusa è la più importante ubicata a 688 metri di quota, il sistema si snoda per oltre 130 chilometri e approvvigiona circa 50 serbatoi e impianti di sollevamento distribuiti lungo tutta il percorso: oltre 50mila, in totale, gli abitanti serviti distribuiti in 8 Comuni (Sospirolo, Sedico, Belluno, Limana, Borgo Valbelluna, Setteville, Segusino e Valdobbiadene). 

Un acquedotto molto articolato, che in media eroga circa 450 litri al secondo, pari a 35mila metri cubi al giorno. «L’acqua è un bene essenziale – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp – e garantirla ai cittadini tutti i giorni dell’anno, con continuità e a livelli qualitativi adeguati, richiede impegno, maestranze qualificate e impianti in efficienza. Questi appuntamenti, molto apprezzati dai bellunesi e che riproporremo sicuramente anche in futuro, ci permettono di far conoscere da vicino un servizio molto complesso, spesso dato per scontato. In realtà non è per nulla banale assicurare acqua di rubinetto di qualità: servono monitoraggi giornalieri sulla quantità in transito, impianti di disinfezione di ultima generazione, analisi periodiche di laboratorio sulla qualità della risorsa erogata e investimenti continui per digitalizzare e rinnovare reti, infrastrutture e impianti ormai datati. 80 milioni di euro è il valore delle opere che andremo a realizzare nel triennio 2024/2026 per rendere efficienti le reti idriche, potenziare la fognatura e costruire nuovi depuratori: di questi, 25,6 milioni sono destinati a ridurre del 35%, entro fine 2025, le perdite idriche dai principali acquedotti della provincia di Belluno, tra cui questo della Val Clusa». 

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