Estate agli sgoccioli: è tempo di primi bilanci per Federalberghi Belluno Dolomiti. 

«Le presenze rispetto a giugno 2020 – spiega il presidente Walter De Cassan – sono sensibilmente cresciute ma restano ben distanti dai livelli di giugno 2019, rispetto ai quali il calo è di un 30%. In ogni caso, se consideriamo il disastro dello scorso anno, intravvediamo uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. La stagione estiva in generale? Pur con un luglio climaticamente complesso, le sensazioni sono positive. I conti però li faremo dati alla mano: tanto sulle presenze, quanto sui livelli di fatturato che non è automatico vadano di pari passo».

Gli albergatori bellunesi vedono comunque il bicchiere mezzo pieno e registrano con soddisfazione un trend che, a tarda primavera, non era affatto scontato. Anche se ci sono altri fattori che preoccupano: in primis le incertezze sulla stagione invernale e quelle legate al Fondo Montagna le cui risorse non sono ancora state erogate. 

«Già nel pieno della stagione estiva – continua De Cassan – abbiamo attivato i necessari contatti a livello governativo (regionale e nazionale), per sapere a che punto fosse l’iter del “Fondo Montagna” e per sollecitare l’erogazione dei fondi. Lo scorso inverno le imprese dei comprensori sciistici hanno subìto un tracollo non ancora compensato in maniera adeguata e la crisi di liquidità generata da una stagione persa si fa sentire». 

De Cassan guarda avanti: «L’unica cosa sicura è che non possiamo permetterci di perdere un’altra stagione, Sarebbe un disastro. C’è ottimismo e interesse, ma mancano certezze per le imprese e i  turisti. È fondamentale definire subito le basi per uno svolgimento regolare delle varie attività. In quasi due anni di pandemia, gli strumenti per poter gestire il connubio “sicurezza sanitaria-lavoro” sono stati acquisiti. La filiera turistico ricettiva ha dato dimostrazione di poter gestire questa emergenza con responsabilità, efficienza e programmazione».