Valgono 21milioni di euro le quota di partecipazione di Bim Gsp in Ascotrade. La valutazione è frutto della perizia di stima redatta da Fabio Buttignon, presentata ieri all’assemblea dei soci della società che gestisce il ciclo delle acque in provincia.
Bim Gsp possiede l’11% delle quote di Ascotrade, che garantiscono circa un milione e mezzo di dividendi all’anno, dato che Ascotrade (che si piazza al ventesimo posto tra i players nazionali del settore) ha un risultato netto di circa 14milioni di euro annui. Ora, precisato il valore, l’assemblea dei soci (presumibilmente a fine aprile) dovrà decidere se vendere le sue quote, tutte o in parte.
Per il presidente del Cda della società, Attilio Sommavilla, «Se arrivassero quei soldi otterremmo un duplice obiettivo. Da un lato avvicinare l’equilibrio finanziario. Dall’altro, con una società completamente risanata (attualmente i debiti residui sono di circa 30 milioni di euro, ndr) potremmo fare più investimenti senza chiedere ulteriori soldi ai cittadini».
Fra meno di un mese la decisione. All’orizzonte di bim Gsp c’è un corposo piano di investimenti da 57,6 milioni di euro in tre anni, che comporterà un aumento della tariffa (deliberato a fine novembre 2020) del 14,75% in 4 anni.