Si era preso la ribalta nazionale con quel gesto di fairplay: perfino Sky, con Gianluca Di Marzio, lo aveva elogiato, paragonandolo a Paolo Di Canio.
Il riferimento è a Giovanni Madiotto. E il caso risale al 9 febbraio scorso, quando il Belluno di Madiotto gioca a Chioggia, contro la Clodiense.
In avvio di ripresa, il punteggio è ancora bloccato sullo 0-0 e il direttore di gara concede un penalty ai gialloblù per un fallo di mano in area: Corbanese è già pronto ad andare sul dischetto per sbloccare il punteggio. Solo che Giovanni, interrogato dall’arbitro, ammette: «Ho toccato io il pallone con la mano, non è rigore».
Si resta, quindi, sullo 0-0. Anzi, a pochi minuti dal termine i padroni di casa segneranno pure il gol che condanna il Belluno.
Ora quel caso torna inevitabilmente a galla. Il motivo? Madiotto non vestirà più i colori gialloblù, nella prossima stagione. E, visto che il fato sembra divertirsi ad architettare disegni stravaganti, ecco che Giovanni firma proprio per la Clodiense. La squadra “beneficiaria” del gesto di fairplay.
Per carità, spazziamo via qualsiasi briciola di dietrologia. Questa è una storia di persone perbene, a cominciare dall’ex attaccante dell’Union Feltre.
Ma la vicenda è curiosa. E si presta a essere raccontata: dal gran rifiuto (del rigore) al fatidico sì. Chioggia era nel destino di Madiotto: Belluno, proprio no.