Valerio Savio: il pallavolista diventato gelatiere in Polonia

Valerio Savio: il pallavolista diventato gelatiere in Polonia

 

Dalle schiacciate ai coni, dai muri alle coppette, dai palasport alla gelateria. E, soprattutto, da Belluno alla Polonia. 

Parafrasando Celentano, questa è la storia di uno di noi. Già, ma rispetto a “noi” ha qualcosa in più. Anzi, parecchio in più: intraprendenza, coraggio, spirito di iniziativa. 

Insomma, questa è la storia di Valerio Savio: un pallavolista che si è spinto fino alla serie A2 italiana, ha giocato molto anche all’estero, nel ruolo di schiacciatore. E ora ha scelto di ricalcare le orme di chi, partito dalle Dolomiti (e in particolare dalla Val di Zoldo e dal Cadore), portava oltre confine un’eccellenza diventata simbolo del made in Italy: il gelato artigianale. 

Ma Valerio, 42 anni a Ferragosto, non si limita a realizzare il dolce freddo per antonomasia. Ha addirittura aperto una gelateria a Gliwice, in Polonia: la “Gelateria Veneta”. E lo ha fatto insieme alla moglie Ivana Plchotova: ex pallavolista professionista e punto fermo della nazionale della Repubblica Ceca. «Ci siamo conosciuti nel 2006 – racconta Savio – quando Ivana giocava a Conegliano. Inizialmente l’idea era quella di stabilirci a Ostrava. Ma se i cechi hanno un euro in tasca, state sicuri che lo spendono per una birra, non certo per la vaniglia o la nocciola. E così, dopo aver cercato mesi e mesi la location giusta, abbiamo deciso di dare vita alla gelateria a Gliwice. I polacchi amano il gelato. E sanno riconoscere l’eccellenza. Tutti i nostri gusti nascono da prodotti naturali e da ingredienti ricercati». 

L’avventura è decollata ormai da tre anni: «Qui la qualità di vita è piuttosto elevata. Ci sono stati importanti investimenti per abbellire la città, così come in campo tecnologico. Basti pensare che la banda larga è ovunque e si fa tutto via Internet. In questo senso, cerchiamo di sfruttare al meglio i social network per promuovere l’attività». Anche a Gliwice le influenze italiane non mancano: «Moltissime persone parlano la nostra lingua. Perfino alcuni anziani che non hanno mai messo piede in Italia». Per quanto riguarda la pandemia, il virus ha colpito solo in parte la Polonia: «Siamo stati fortunati, perché di fatto non ci siamo mai fermati. Quando abbiamo chiuso il locale e ci siamo concentrati sulle consegne a domicilio, la risposta dei clienti è stata super positiva». Il volley? Ormai è un capitolo chiuso: «A me un po’ manca – sorride Valerio – a mia moglie, invece, per nulla». 

E a mancare sono pure le Dolomiti: «Qui è tutto piatto, ogni tanto mi piacerebbe lanciare lo sguardo oltre la finestra e ammirare le montagne. Ma in futuro potrei tornare. E, perché no, aprire una gelateria in una delle nostre zone turistiche». 

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