Da Venezia a Dubai, in aereo, servono cinque ore abbondanti di volo. Sono 4.400 chilometri, più o meno. E da Cortina a Longarone? Una cinquantina di chilometri, ma ieri (domenica 10 dicembre) ci volevano cinque ore abbondanti per percorrerli.
È il traffico da rientro. La chiusura del ponte dell’Immacolata che ha mandato in tilt la viabilità. E tanti saluti alla partenza intelligente, perché anche chi ha scelto di mettersi in auto la mattina è rimasto in coda per un bel po’.
I primi rallentamenti infatti si sono verificati attorno a mezzogiorno, e hanno riguardato il tratto tra San Vito e Tai. Poi il flusso si è spostato verso sud, molto lentamente. Le code vere e proprie sono diventate chilometriche dal pomeriggio. Traffico completamente fermo o a passo d’uomo, tanto che c’è chi ha impiegato un’ora abbondante tra Valle e il Ponte Cadore. E altrettanto tra Tai e Caralte. Le colonne di auto erano ferme da Pieve ancora dopo le 22, come non si vedeva da tempo. E anche da Calalzo e Auronzo il flusso di macchine procedeva a rilento. Alla fine c’è chi ha impiegato cinque ore per fare Cortina-Longarone.
Le foto delle auto incolonnate ha fatto subito il giro dei social. Ed è tornata alla ribalta la questione del prolungamento autostradale. Chi è rimasto in coda vota per il sì, senza dubbio. Ma c’è anche chi sostiene che sia necessario abbandonare il modello di turismo da assalto alle Dolomiti (domanda legittima: l’economia montana sarebbe d’accordo?).
AGORDINO
Anche in Agordino il ponte dell’Immacolata ha causato traffico da rientro intenso. Punti neri i soliti: Alleghe e il bivio di Cencenighe.