«Ancora una volta Jacopo Massaro viene meno al ruolo di primo cittadino di Belluno, una città capoluogo che il sindaco stesso ha definito capitale delle Dolomiti». A sferrare l’attacco sono i vertici provinciali della Lega: in particolare Paolo Luciani (segretario della sezione Città di Belluno) e Luciano Da Pian (capogruppo in consiglio comunale).

«La concessione di stazione appaltante alla Provincia di Vicenza – hanno affermato in conferenza stampa – evidenzia il fatto che questa amministrazione non è all’altezza del compito che è chiamata a ricoprire. Il nostro primo cittadino dovrebbe fare un passo indietro. E dare ascolto alle categorie, come Confartigianato e Confindustria».

La Lega invoca «un drastico cambio di rotta da parte della giunta, ormai caduta in un immobilismo strutturale. Di certo, ci si aspetterebbe ben altro da un’amministrazione al secondo mandato. E la cui azione penalizza le aziende locali, già escluse dagli appalti principali, e sminuisce ulteriormente una città svuotata del proprio ruolo di capoluogo. Senza considerare che le frazioni sono abbandonate a loro stesse. Il Nevegal? La Regione ha fatto la sua parte, il Comune di Belluno no».

Per quanto riguarda il tesseramento, invece, nel 2020 la Lega registra 250 nuovi iscritti in provincia, mentre nei due gazebo allestiti la settimana scorsa a Belluno e Castion, sono state staccate circa 30 tessere. E domani? Spazio ad altri due gazebo: a Cavarzano e ancora a Castion.