Reduce di Montenegro e ultimo tedoforo a Cortina ’56, è morto Lorenzo Cappello

Reduce di Montenegro e ultimo tedoforo a Cortina ’56, è morto Lorenzo Cappello

Ha scelto proprio il giorno dell’onomastico per andarsene. Del resto, Lorenzo Cappello non è mai stato una figura scontata, durante tutta la sua lunghissima vita. E non lo è stato neanche nella morte.

Si è spento ieri (10 agosto, giorno di San Lorenzo), a 102 anni, dopo un’esistenza spesa nello sport e nella passione per la montagna, di cui ha scritto pagine di storia memorabili. 

Nato a Trichiana nel 1921, Lorenzo Cappello studia chimica all’Università di Padova, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale viene chiamato alle armi, tra gli alpini. E viene mandato a combattere al fronte in Montenegro prima e in Francia poi. La guerra segna anche un periodo di prigionia in Germania. Ma è dopo il 1945 che comincia l’impegno vero di Cappello, con la divisa della Polizia di Stato. Quell’uniforme che ha indosso anche a Cortina, nel 1956, quando è l’ultimo tedoforo, quello che consegna la fiaccola a Zeno Colò e vede accendersi il braciere olimpico sotto le Tofane.

Quell’esperienza è fondamentale: dopo le Olimpiadi, Cappello vuole con forza l’apertura di una specifica scuola alpina della Polizia di Stato, per addestrare i poliziotti a operare in montagna, unendo l’aspetto sportivo con le tecniche alpinistiche: fonda così, dopo aver coinvolto anche il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il “Centro addestramento alpino della Polizia di Stato” di Moena, struttura inaugurata il 17 luglio 1967. Termina la carriera in Polizia dopo 42 anni di servizio, con il grado di tenente generale. E resta sempre legato alla montagna tanto che negli anni ‘70 ricopre l’incarico di consigliere nazionale della Federazione italiana di sci e della Federghiaccio.

Di lui, ha scritto un ricordo anche il governatore Zaia: «Se n’è andato un pilastro della montagna. Un uomo semplicemente straordinario. Ha fatto letteralmente ‘la storia’, vivendola da protagonista, delle vette e delle valli delle Dolomiti. Con un solo obiettivo: tenere alto il prestigio delle istituzioni, servendo con rigore e passione la gente. Cappello lascia in tutti noi un ricordo straordinario, un esempio da seguire per tutta la gente di montagna. Avremo certamente modo di ricordarlo anche durante i Giochi Olimpici di Milano-Cortina».

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