Palazzo Rosso, il bilancio piange: all’appello mancano 2 milioni di euro

Palazzo Rosso, il bilancio piange: all’appello mancano 2 milioni di euro

Aumentano i costi e il Comune di Belluno fatica a far quadrare i conti. Chiuso il bilancio previsionale 20024 di Palazzo Rosso. E il piatto piange: all’appello mancano circa 2 milioni di euro, a causa dell’aumento dei costi dei servizi. «È stato condotto un lavoro certosino su ogni centro di costo, con limature minime, economie, analisi di spese, entrate e ricavi per far quadrare i conti e riuscire a chiudere il bilancio senza aumentare le tasse – commenta il sindaco, Oscar De Pellegrin -. Il problema, come lo scorso anno, è nella parte corrente non in quella capitale. Banalmente, mancano i soldi per erogare i servizi; è come quando nel bilancio famigliare manca la liquidità per le spese quotidiane, siamo in questa situazione. Non vogliamo tagliare servizi, è fondamentale che il Comune continui a sostenere il cittadino anche in questo momento difficile, ci siamo limitati a ritoccare qualche tariffa».

Ammontano a 29 milioni 500mila euro le spese in capo al Comune ma, al momento, la disponibilità è di poco più di 27 milioni. I maggiori centri di costo sono: manutenzioni territorio ed edifici (1 milione 900), sociale e politiche educative (5 milioni 150 mila) e spese per il personale (9 milioni 400 mila). «Abbiamo concentrato l’attenzione sul settore sociale ritenendo fondamentale sostenere le famiglie in questo momento storico – aggiunge il sindaco -, e sulle manutenzioni del territorio. Questi sono i due capitoli su cui non possiamo lesinare».

Nessun aumento sul fronte Imu, solo una modifica del sostegno finora riservato ai negozi sfitti. Il parametro agevolato (0,46 anziché 0,80) finora riservato ai negozi sfitti di via Psaro, sarà spostato a beneficio di via Mezzaterra, dove al momento si contano diversi immobili vuoti. Di contro, si prevede qualche ritocco nella tassa di soggiorno dovuta dai turisti al territorio, tutti introiti che saranno investiti in iniziative a favore del turismo, e nelle tariffe dei parcheggi: a Lambioi l costo orario passerà da 0,80 a 1.00, mentre l’abbonamento dagli attuali 21 euro a 25; al Metropolis, parcheggio coperto adiacente la stazione, la tariffa passerà da 0,90 a 1,20. «Ritocchi minimi, a fronte dei quali i cittadini presto potranno godere di servizi migliorati – aggiunge il primo cittadino -: a Lambioi verrà installato il pagamento attraverso il telepass e, alla cassa, con bancomat o carta di credito. Un miglioramento necessario, che renderà l’area ancora più attrattiva e più facilmente fruibile».

Sono stati introdotti gli adeguamenti Istat invece, per quanto riguarda le tariffe edilizia, Suap, Sue e urbanistica: i costi, fermi dal 2008, aumenteranno dal 16,7%. Sul fronte Irpef il Comune ha modificato gli scaglioni (che passano da 4 a 3) sulla base delle direttive del Governo. Per la fascia più bassa (che ha accorpato le prime due) da tra 0 e 28 mila euro è stata mantenuta l’aliquota minima di 0,72% (con esenzione per Irpef fino a 10 mila euro), mentre per la seconda (da 28 mila a 50 mila euro) l’aliquota passa da 0,78% a 0,80% esattamente come la terza. «I Comuni attorno a noi da tempo hanno uniformato a 0,80 i due scaglioni, togliendo l’aliquota intermedia – spiega il sindaco , per il singolo cittadino l’aumento sarà di pochi euro».

“Alle spese previste e inserite a bilancio, si aggiungono quelle impreviste – conclude il primo cittadino -, si guardi all’ultima emergenza meteo per esempio: abbiamo stanziato in via d’urgenza, con una variazione di bilancio, 70 mila euro per il ripristino della strada di Medil e il costo complessivo della gestione dell’emergenza ha superato, per le giornate comprese tra il 30 ottobre e il 4 novembre, i 100 mila euro”.

“Ad ogni modo – conclude De Pellegrin – abbiamo chiuso un bilancio equilibrato, studiando all’euro costi e distribuzione delle spese e assicurando in questo modo il mantenimento di tutti i servizi e delle manutenzioni necessarie al nostro territorio. Abbiamo riservato particolare attenzione alle fasce deboli, l’Irpef è rimasta invariata per il primo scaglione e al sociale abbiamo riservato la stessa cifra del 2023, anche se le disponibilità sono decisamente inferiori rispetto allo scorso anno. Contiamo nelle variazioni di bilancio che ci saranno nel corso del 2024 e sulle ulteriori economie che riusciremo ad ottenere”.

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