Natalità ai minimi storici, mai così poche culle: popolazione sotto quota 198mila

Natalità ai minimi storici, mai così poche culle: popolazione sotto quota 198mila

Più tombe che culle, ma questo è ormai scontato in una provincia che si spopola a vista d’occhio. L’ultimo aggiornamento Istat però certifica il punto più basso mai toccato dalla natalità in Italia e in provincia. 

I DATI

L’istituto di statistica proprio ieri (7 aprile) ha pubblicato gli indicatori demografici 2022. Risulta che la natalità in Italia è al minimo storico, e la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti.

Il dato complessivo dice che lo scorso anno i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti. Questa diminuzione è dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. In realtà, tra le cause pesano tanto il calo dimensionale quanto il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni).

A BELLUNO

Se l’invecchiamento della popolazione è causa del calo delle nascite, è normale che sia il principale responsabile del crollo demografico del Bellunese, dove l’età media avanza inesorabile e senza possibilità di ringiovanimento.

Nel 2022 infatti i nati bellunesi sono stati appena 1.126. Mai così pochi da quando esistono i rilevamenti statistici. E il trend è già in calo da parecchi anni: le nascite nel 2021 erano state 1.176, nel 2020 1.201. 

L’anno appena passato ha visto tre Comuni a nascite zero: Cibiana (a fronte di 17 morti), Vallada (con 7 morti) e Zoppè di Cadore (con 5 morti). Ma sono moltissime le località che hanno appena uno o due nati.

PERSI ALTRI 1.000 ABITANTI

Il problema è che mentre i nuovi nati calano sempre più, aumentano progressivamente i morti. Sono stati 2.824 nel 2022; anche in questo caso il trend è significativo, visto che il numero era di 2.542 nel 2021 e di 2.469 nel 2019 (poco significativo il 2020, anno Covid, che ha visto addirittura 2.823 morti, record recente). Ci sono Comuni in cui i decessi sono sei o dieci volte superiori alle nascite: come Val di Zoldo, dove a fronte di 9 culle si sono aperte 66 tombe; o Vigo, dove ai 2 nati del 2022 si contrappongono i 22 morti; o ancora Seren del Grappa: 12 nati, 50 morti.

Il risultato è che la provincia continua a perdere abitanti (e per fortuna che il saldo naturale – morti meno nati – è compensato in parte dagli arrivi da fuori). Il ritmo è di mille residenti l’anno, l’equivalente di un piccolo Comune, come Canale d’Agordo, Alleghe, o La Valle Agordina. A inizio 2022 i residenti erano 198.676; al 1° gennaio 2023 sono appena 197.751.

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