Dopo diversi mesi di lavoro, può finalmente aprire le porte il “Museo Maschere Dolomitiche” di Gianluigi “Gianni” Secco, a Borgo Piave.
In esposizione il patrimonio storico-culturale legato ai riti arcaici e alle tradizioni dei Carnevali, nato come mostra itinerante a partire dal 1988. I visitatori potranno ammirare quattordici manichini ad altezza naturale, quattordici opere di Franco Fiabane, otto di Claudio Nevyjel ella, una di Olga River Piller e quattro di Vico Calabrò, oltre una trentina di volti lignei.
In cabina di regia c’è l’associazione Borgo Piave Etc Aps, il cui intento è quello di creare degli spazi espositivi che non siano una sorta di archivio o di magazzino polveroso, ma qualcosa di dinamico, di vivo e attuale, che aiuti le persone a comprendere i valori culturali, le tradizioni, le pratiche e i modi di vivere delle popolazioni dolomitiche, tramandando la conoscenza ereditata dalle generazioni passate. Tutto ciò grazie un lavoro di salvaguardia, restauro e valorizzazione del patrimonio.
Infine, una curiosità: i supporti dei quadri e i fissaggi sono pensati in modo da non forare travi o pareti di un edificio storico.
Alla serata d’inaugurazione erano presenti circa 150 persone, fra cui Laura Secco, la figlia di Gianni, l’assessore comunale Franco Roccon, il sindaco di Zoppè Paolo Simonetti, il presidente nazionale di “Giovani e Futuro” Luca Frescura e molti altri.
In vista della stagione invernale, il museo rimarrà aperto le domeniche, dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 16, in modo da sfruttare le ore centrali della giornata. Con il nuovo anno, inoltre, verranno creati degli eventi collaterali.
