È record. Di quantità e di calendario. Perché a fine stagione, con le nevicate di marzo, è facile trovare quantitativi di neve più che abbondanti. Ma a inizio gennaio no di certo.
Il manto bianco è spesso come non mai (o meglio, come raramente accade). Un metro e mezzo ovunque oltre i 1.500 metri, due metri abbondanti a quota 2.000 e anche in località ben più basse, sulle Prealpi. Bisogna sfogliare gli annali nivometrici per trovare una copertura simile. E andare anche piuttosto indietro, fino al “big snow” eccezionale dell’inverno 2013-2014, o alla stagione 2008-2009 quando cominciò a nevicare abbondantemente a fine novembre.
Al momento ci sono quasi tre metri e mezzo di neve a Ra Vales (sopra Cortina) e due metri e mezzo sul Col dei Baldi (tra Alleghe e Zoldo). Ma anche nelle località “abitate” c’è neve in quantità. 194 centimetri sul Falzarego, 180 centimetri a Sappada, 157 centimetri a Cortina e 115 a Pieve di Cadore. Si arriva a 173 centimetri a Pecol di Zoldo e 165 centimetri ad Arabba. Ma anche a Falcade si sfiora il metro e mezzo. E ad Agordo si superano di poco i 55 centimetri. Neve alta anche sulle Prealpi: 163 centimetri a Casera Palantina (in Alpago) e 137 in Faverghera (Nevegal).
«Conseguenza delle abbondanti nevicate e del consistente manto nevoso non ancora consolidatosi è l’elevato pericolo di valanghe, che è salito a grado 4 (forte) su una scala da 1 a 5 – fa sapere l’Arpav -. Si raccomanda quindi la massima prudenza in caso di frequentazione degli ambiti non controllati della montagna e di consultare il bollettino Neve e valanghe».