Cuoco e cameriera in nero. Due persone straniere che lavoravano senza nessuna regolarizzazione e senza contratto. È stato chiuso per questo un albergo in Agordino e il titolare è stato denunciato per impiego di stranieri privi del permesso di soggiorno.
È solo una delle pieghe del lavoro irregolare in provincia di Belluno. Perché il Bellunese, terra di montagna, di fatica e di sudore, non deve imparare niente da zone d’Italia in cui il lavoro nero sembra più “normale”. Lo certificano le ultime attività di controllo effettuate dalla Guardia di Finanza che hanno permesso di individuare diverse irregolarità legate al lavoro sommerso.
I DATI
Dall’inizio dell’anno sono stati scoperti complessivamente sette lavoratori in nero e uno irregolare.
Più nel dettaglio, durante un controllo in un albergo nell’Agordino sono stati identificati due lavoratori in nero, un cuoco e una cameriera, impiegati senza alcuna regolarizzazione contrattuale. In seguito alle indagini, è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale ed è scattata la denuncia del titolare.
«Nel Bellunese, è emerso l’illecito distacco di un dipendente di azienda manifatturiera presso un’altra società collegata, in mancanza dei requisiti previsti dalla legge. In questo caso, sia il datore di lavoro sia la società che ha ricevuto il dipendente hanno ricevuto una sanzione amministrativa di complessivi 3.300 euro» fanno sapere dal Comando provinciale della Guardia di Finanza.
Ulteriori tre lavoratori in nero sono stati scoperti durante controlli in esercizi commerciali nel settore della ristorazione. In questi casi è stata proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale.
«Una situazione particolarmente grave è stata rilevata in un cantiere nel centro cittadino di Agordo, per la demolizione e ricostruzione di fabbricato a uso civile abitativo, dove sono state riscontrate importanti violazioni alle norme di sicurezza a carico di molteplici datori di lavoro e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, e la presenza di due lavoratori non regolarizzati. Il cantiere è stato immediatamente chiuso» spiegano dalla Finanza. «Collaboriamo con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e lo Spisal. Riguardo alle ipotesi penali emerse, la presunzione di innocenza rimane fino a una sentenza definitiva di condanna».