Il turismo rurale cresce: vale 20 milioni di euro

Il turismo rurale cresce: vale 20 milioni di euro

Agricoltura e turismo, binomio vincente. Lo dicono i numeri: tra fattorie didattiche e agriturismi, il business in provincia di Belluno vale circa 20 milioni di euro. A dirlo è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che traccia il bilancio del cosiddetto turismo rurale.

I numeri nel Bellunese sono particolarmente significativi: 144 agriturismi, 25 fattorie didattiche (lo scorso 20 settembre è stato approvato il relativo elenco regionale). E bilanci positivi.«È la nuova vita del turismo rurale – commentano da Cia Belluno – ovvero tutte quelle attività riconducibili a una vacanza, o a un’uscita fuori porta, esperienziale e a stretto contatto con la natura. Nel nostro territorio, peraltro, ogni scorcio diventa un potenziale attrattore, basta saperlo valorizzare con azioni mirate». 

Il Covid ha dato il via libera al turismo rurale. Dopo la pandemia infatti questo settore ha registrato un incremento del 5%. «Sempre di più le persone sono alla ricerca di luoghi del cuore che siano fuori dai circuiti tradizionali, dove trascorrere un tempo di riposo – continua Cia Belluno -. Meglio ancora se disconnessi dai dispositivi elettronici».

Non solo. Il turismo rurale – come spiega il presidente Cia Belluno Rio Levis – è in grado di intercettare la domanda di buon cibo, e quindi di prodotti tipici di qualità legati alla stagionalità, e di un approccio slow. I turisti, veneti e non, hanno così la felice opportunità di gustare in maniera lenta sia le primizie che i paesaggi. Talvolta raggiungono la meta prefissata a piedi o in bicicletta, muscolare o elettrica.

«In questo quadro in costante crescita gli attori del sistema sono chiamati a dare valore non solo alle eccellenze proposte – aggiunge la presidente di Turismo Verde Cia Belluno, Franca Bianchet – ma anche, direi soprattutto, al fattore umano e di conseguenza alle relazioni. Si tratta dell’elemento chiave per l’accrescimento del bene comune, a maggior ragione nelle nostre terre alte. Fra gli ulteriori obiettivi di Turismo Verde, la promozione dei paesaggi, della biodiversità e delle tradizioni culturali locali. Oltre che della filiera corta, dal campo alla tavola». 

A tal riguardo Cia Belluno rileva che, sempre post pandemia, vi è stata una riscoperta della vendita diretta nelle aziende agricole della provincia: «La domanda è aumentata dell’8%, segno che le persone hanno compreso una volta per tutte l’importanza di consumare prodotti d’eccellenza».

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