Non ha ancora compiuto 29 anni, ma ha già lavorato in due ristoranti stellati (il Tivoli di Cortina ed El Coq di Vicenza). E girato l’Europa: Inghilterra, Austria, Svizzera, fino alla Spagna. In particolare Barcellona, dove ha sfornato prelibatezze per quattro anni. Ora, però, ha deciso di mettersi in proprio. E di aprire un locale nella sua terra: Belluno, in via Cordevole, dove è nato “Primo Ristorante”.
Alessio De Bona è un giovane chef che ha bruciato le tappe. Ed è sempre andato veloce. Sempre. Ma, sembrerà paradossale, il nord della sua bussola è rappresentato dalla lentezza: «Non vogliamo che la nostra proposta sia identificata con un aggettivo – afferma lo chef -. Crediamo in quello che facciamo e lo portiamo avanti un passo dopo l’altro: in termini di offerta gastronomica, scelta dei vini e tipo di servizio. La lentezza di aspettare un ingrediente, nel suo tempo migliore, è il valore aggiunto che dobbiamo riscoprire, insieme alla meraviglia che emerge dalla memoria, quando gustiamo le primizie».
Il virus ha inevitabilmente stravolto l’attività che De Bona conduce insieme al suo staff e a un collaboratore di primo piano come Andrea Trevisson, responsabile di sala e sommelier: «Questa crisi evidenzia la necessità di rivalutare il nostro approccio con l’ambiente. Lo pensavamo anche prima della pandemia: è un principio alla base del progetto di “Primo Ristorante”. “Primo” sta a significare un punto di partenza, mette al centro la responsabilità nella ricerca, il rispetto delle materie prime e dei produttori, dietro ai quali sono celate storie da raccontare. E sensazioni che fanno capire il valore degli ingredienti: dai più umili ai più pregiati. Valorizzare un prodotto è conoscerlo, saperlo lavorare, scegliere le tecniche, attingere dalle esperienze, lasciarsi contaminare dalle sensazioni per crearne di nuove. Prendersi il tempo di riscoprire sapori perduti e meravigliarsi dei nuovi accostamenti, rischiare, lasciarsi trasportare in paesi lontani o nei luoghi della memoria».
Prima di sedersi a un tavolo, bisognerà aspettare ancora un po’. E allora chef De Bona e la sua squadra si reinventano. Come? Con Quack: «È il nome di un format agile, una combinazione di stagionalità, praticità e convivialità, sfociata nel servizio a domicilio. Un servizio che copre interamente il Comune di Belluno, ma arriva fino ai paesi di Borgo Valbelluna, Ponte nelle Alpi e Sospirolo: offre piatti veloci, pronti all’uso, da gustare soli o da condividere, composti di pochi ingredienti, lavorati con cura, sempre freschi. Non solo: l’offerta di Quack, ben diversa da quella del ristorante per la tipologia di piatti proposti, sarà orientata anche al pranzo. In questo modo, i lavoratori potranno trovare nel format un’alternativa buona, veloce e sana per le loro pause».
Al momento, è possibile effettuare le prenotazioni attraverso le pagine social di “Primo Ristorante” o chiamando il 351.8656581 (da giovedì a sabato per la cena e la domenica a pranzo). Perché il gusto e la qualità non vanno mai in quarantena: «Questa situazione – conclude lo chef – ci ha spinto a modificare il contenitore del nostro prodotto, per poter arrivare comunque al cliente. E regalare quel conforto che solo il cibo sa dare».