Da Bassano a Belluno: Enrico Pigozzo è il nuovo comandante provinciale dei carabinieri

Da Bassano a Belluno: Enrico Pigozzo è il nuovo comandante provinciale dei carabinieri

A 8 anni, dice, «Sapevo già che avrei fatto il carabiniere». In effetti è andata proprio così. E oggi, dopo un lungo peregrinare in tutta la Penisola (e non solo), il colonnello Enrico Pigozzo, bassanese classe 1975, torna nella regione che lo ha visto nascere e crescere. Da lunedì scorso è il nuovo comandante provinciale dell’Arma, al posto del tenente colonnello Francesco Rastelli, ora in servizio a Padova.

Nella sua lunga carriera nei carabinieri (iniziata nel 1996) Pigozzo ha già inanellato esperienze di altissimo livello. Tra le quali si possono annoverare l’esperienza nell’operazione Nato “Joint Forge” in Bosnia-Herzegovina, nel quartier generale di Sarajevo, ma anche i 10 anni vissuti in Sud Italia. Prima cinque anni in Calabria (come comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Lamezia Terme e, successivamente al comando della neo istituita Compagnia di Soveria Mannelli), poi altri cinque in Sicilia, al comando della Compagnia di Siracusa. Terra nella quale Pigozzo ha trovato l’amore di Anna che gli ha donato anche un figlio che oggi ha 8 anni («e che fra pochissimi giorni – spiega il neo comandante provinciale – inizierà l’anno scolastico qui a Belluno»).

«Il Bellunese, che ho frequentato da giovane nelle mie escursioni in montagna – spiega il neo comandante – è un territorio molto accogliente e che vive certamente una situazione migliore rispetto ad altre realtà, dal punto di vista della criminalità. Ma questo non deve farci abbassare la guardia: dovremo essere sentinelle vigili per arginare sul nascere i fenomeni che potrebbero innescarsi». Puntando forte sulla prevenzione e sul rapporto con la popolazione: «Sono due parti importanti del nostro mestiere – spiega Pigozzo – prima ancora della repressione. I bellunesi, come le altre genti di montagna (penso a Bolzano, dove ho operato tre anni) amano profondamente il loro territorio. E noi, come carabinieri, dovremo essere uno strumento nelle loro mani per garantire la serenità del vivere che è la cifra di questi territori».

Pigozzo ammette che è ancora presto per conoscere nel dettaglio tutte le problematiche del Bellunese: «dovrò studiare parecchio nei prossimi giorni – si schernisce – anche se devo dire che i miei colleghi e tutte le autorità che ho incontrato finora si sono dimostrati assolutamente gentili e generosi nelle spiegazioni».

Passaggio obbligato, le Olimpiadi: «Un grande evento come questo è inevitabile che porti con sé delle problematiche da affrontare. Ma anche in questo caso saremo vigili, anche grazie alla stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine».

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