Arrivano nove autisti nuovi e il trasporto pubblico a chiamata

Arrivano nove autisti nuovi e il trasporto pubblico a chiamata

I tagli alle corse, la carenza di autisti, il costo dei servizi e le prospettive future: sono i temi affrontati nel corso del vertice di martedì a Palazzo Rosso tra il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, l’assessore Paolo Gamba, la dirigenza Dolomitibus e la Provincia. 

«Non ho mai fatto segreto di quanto la situazione mi preoccupi – commenta il sindaco – in una zona difficile come la nostra, con tanti paesi isolati e molti anziani, un trasporto pubblico efficiente è un servizio essenziale. Dolomitibus è sempre stato un fiore all’occhiello del nostro territorio, non posso arrendermi a considerare normale l’attuale difficoltà, che deve anzi essere superata con soluzioni nuove e una prospettiva futura certa». 

Sul tavolo è stato affrontato anche il tema della programmazione del servizio dal 2024 in poi, prospettando l’introduzione, per le tratte urbane, del trasporto pubblico a chiamata nelle fasce di morbida attraverso mezzi da 9 posti che entreranno in funzione grazie all’ingresso in azienda di 9 nuovi autisti, già assunti all’interno del progetto Academy e operativi a partire da gennaio. «A problemi nuovi servono soluzioni nuove – commenta il sindaco -, numeri alla mano ci parlano di un disservizio importante, che solo nel nostro comune ha portato al taglio di oltre il 6% delle corse negli ultimi mesi. Se vogliamo tornare al buon funzionamento, dobbiamo ragionare in modo diverso. Nutriamo speranza nel rinnovo del contratto nazionale, negli incentivi economici che l’azienda sta valutando e nell’introduzione dell’indennità salariale, ma siamo consapevoli che queste misure non risolveranno il problema perché i dati nazionali ci offrono proiezioni tragiche, di una carenza che andrà peggiorando nei prossimi anni e rispetto alla quale servono soluzioni che vadano oltre la valorizzazione economica delle prestazioni, necessaria ma non sufficiente».

«Le difficoltà del trasporto pubblico locale sono un tema su cui quotidianamente siamo sollecitati dai cittadini, ed è comprensibile vista la situazione degli ultimi mesi. La Provincia sta lavorando con Dolomitibus per provare a risolvere il problema, che è nazionale e non esclusiva bellunese – aggiunge il presidente della Provincia Roberto Padrin – Al tavolo sulla mobilità olimpica, a Venezia, il Comune di Verona ha sollevato una situazione critica identica a quella bellunese. E anche le altre province venete mi segnalano problemi simili. Non è vero che mal comune è mezzo gaudio, ma significa che la soluzione deve essere trovata anche a livello statale. Da parte nostra, disponibilità massima a studiare soluzioni possibili, perché i cittadini e gli utenti del tpl hanno bisogno di un servizio efficace, soprattutto nelle aree di montagna». 

«È fondamentale confrontarsi in modo molto chiaro sugli elementi da cui derivano le gravi condizioni di contesto del nostro settore – spiega il direttore operativo di Dolomitibus, Gabriele Mariani – e condividere dei piani di azione congiunti in ottica di prospettiva per il nostro territorio e i nostri clienti. Risorse economiche certe e investimenti, flessibilità normativa, innovazione e digitalizzazione sono gli ingredienti fondamentali sui quali tutti i soggetti responsabili, privati e pubblici, devono impegnarsi. Il problema va infatti affrontato a livello di sistema, provinciale, regionale e nazionale, con sforzi e iniziative allineate. Siamo convinti che le nostre proposte di introduzione di veicoli a 9 posti anche per i servizi di linea nonché il prossimo avvio di servizi flessibili a chiamata rappresentino una concreta risposta che nel breve periodo potrà portare dei benefici al territorio». 

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