Si è concluso con un decreto penale di condanna il procedimento a carico di un ventiquattrenne dell’Alpago: il motivo? Nel marzo 2018, il giovane guidava un’auto, in pieno centro a Belluno, dopo aver assunto sostanze stupefacenti.
Era sera e, a bordo della Opel Corsa, c’erano altri tre ragazzi. Quando è scattato il controllo, gli agenti di Polizia hanno subito notato che il guidatore appariva disorientato, con difficoltà di coordinare i movimenti. E rispondeva a stento alle domande che gli venivano rivolte. Senza considerare le pupille dilatate, dettaglio non trascurato dai poliziotti.
Non solo: all’interno del mezzo sono stati ritrovati due grinder (strumento utilizzato per sminuzzare la marijuana). Seguendo la specifica normativa del Testo unico del codice della strada, il ventiquattrenne è stato condotto al Pronto soccorso dell’ospedale “San Martino” di Belluno per il prelievo ematico: da qui, la conferma legata all’assunzione della sostanza stupefacente (cannabinoidi).
I poliziotti hanno poi sequestrato un coltello pieghevole, a lama retrattile, di 17 centimetri, che il guidatore teneva nel vano portaoggetti della portiera come difesa personale.
Per l’illecito penale, riconducibile all’articolo 187 del codice della strada, il giudice ha condannato il giovane a 7.500 euro di ammenda (pena sospesa e inammissibilità all’opposizione), oltre alla sospensione della patente per un anno e alla confisca dell’autovettura.
