Tutti le chiamano “le gallerie”. In realtà ce n’è una soltanto. È lunga quasi mezzo chilometro ed è scavata interamente nella roccia della montagna. Un percorso d’altri tempi e sconsigliato a chi soffre di claustrofobia. Perché il tunnel è buio e angusto. Solo di tanto in tanto si aprono alcune finestrelle che si affacciano all’esterno. Eppure, il fascino è proprio questo: percorrere la strada della galleria con una pila frontale e sentirsi nelle viscere della terra.
Il sentiero è quello che porta al Rifugio Settimo Alpini alla Schiara dal Rifugio Col di Roanza (sentiero alternativo all’accesso da Case Bortot). Più o meno a metà camminata, ecco la bocca scura di una galleria. Ha più di mezzo secolo. Ed è stata scavata per far passare la carrabile che serviva a costruire l’acquedotto. Una curiosità a due passi da Belluno che gli amanti del trekking conoscono molto bene.