Lo sportello “Bussola della solidarietà” di Belluno, in via Rialto ha chiuso i battenti poche settimane fa. E il bilancio di questa prima esperienza è positivo.
Nei tre mesi di apertura del servizio, sono stati raccolti quasi 6.400 euro da destinare alle famiglie in difficoltà economica o per incentivare il percorso lavorativo delle persone in sofferenza.
«La Bussola della solidarietà ha dato un importante aiuto al fondo che abbiamo istituito a seguito dell’emergenza Covid – sottolinea l’assessora comunale alle Politiche sociali, Lucia Pellegrini -; l’emergenza sanitaria ha messo in luce bisogni economici e lavorativi, confermati anche dai dati registrati in occasione della distribuzione dei buoni spesa. Tra i fondi raccolti con lo sportello e quelli ottenuti con le donazioni sul conto corrente, siamo così riusciti a sfondare quota 13mila euro».
Quattro i progetti proposti dalla Bussola: metà delle donazioni sono andate a «Adotta un Ria», con la possibilità di sostenere e attivare una borsa lavoro o di offrire un lavoro; l’altra metà ha sostenuto «Resto a casa mia», un impegno che permette di aiutare persone bisognose ad affrontare i costi di affitti e bollette, «Gioco con te!», la cui adesione consentiva di sostenere il pagamento delle rette del Centro estivo comunale, e «Adotta una famiglia», per contribuire alle spese generali, alimentari e scolastiche di una famiglia in difficoltà economica.
Dei 6400 euro raccolti, quindi, 3700 sono stati destinati all’inclusione sociale e ai tirocini occupazionali, 1235 come sostegno alle famiglie per i pagamenti delle bollette e aiuto ai minori e 1465 euro per contributi per «Adotta una famiglia».
«Abbiamo avuto donazioni di entità consistenti, ma anche piccole cifre, a dimostrazione della proverbiale solidarietà dei bellunesi – sottolinea l’assessora -; in particolare, voglio ringraziare gli alunni dell’Istituto Renier e l’associazione Antenna Anziani per le loro significative manifestazioni di aiuto. Purtroppo, come Comune possiamo raccogliere donazioni solo tramite bonifico, ma in molti avrebbero voluto lasciare qualcosa direttamente allo sportello».