«Avo Belluno c’è ed è pronta a riprendere l’attività, quando sarà possibile, e ad accogliere nuovi volontari, che si riconoscano nei valori di reciprocità, sussidiarietà e solidarietà civile e umana». Sono le parole del presidente dell’Associazione volontari ospedalieri bellunese, Pier Giorgio Olivieri.
Quest’anno, purtroppo, due tradizionali appuntamenti di fine ottobre: la “Giornata nazionale Avo” e il corso di formazione per i volontari. Il primo, in piazza dei Martiri, prevedeva la possibilità di conoscere la realtà direttamente dalle parole di alcuni volontari, mentre il corso era strutturato in sette conferenze dedicate alla definizione della struttura e del funzionamento.
Ma l’emergenza sanitaria attualmente impedisce l’accesso alle strutture e l’Avo nazionale ha deliberato la sospensione di ogni attività fino a data da destinarsi. A inizio ottobre i soci bellunesi si sono riuniti solo per approvare il nuovo statuto.
«I volontari sono molto dispiaciuti, ma conservano la loro vocazione e sperano che la pubblica opinione mantenga lo stesso consenso riconosciuto in tanti anni di onorato servizio» auspica il presidente. «Allo stato attuale è impossibile prevedere la data della ripresa. Intanto restiamo a disposizione per informazioni e ricordiamo che a un volontario Avo viene richiesta la disponibilità di svolgere almeno un turno settimanale, ponendosi verso i degenti con atteggiamento compassionevole e rispettoso e limitando il proprio contributo ad alcuni semplici servizi».