Impresa e disabilità, responsabilità sociale e territorio, inclusione e occupazione. Il Covid-19 non ferma, anzi accelera, il Progetto per il Sociale di Confindustria Belluno Dolomiti, che si prepara a un autunno ricco di iniziative: una vera e propria task-force perché nessuno resti indietro.
«Si tratta di un percorso di crescita culturale sul fronte della responsabilità sociale d’impresa, concetto che le nostre aziende già praticano quotidianamente ma che vogliamo ulteriormente incentivare – spiega Lorraine Berton, presidente degli industriali bellunesi -. Un’azienda inclusiva, capace di accogliere le diversità, agevolare la famiglia e le fasce più svantaggiate, è più competitiva, crea valore economico e sociale, fa la differenza nelle comunità. Più in generale, la responsabilità sociale d’impresa è uno degli strumenti principali per evitare lo spopolamento e trattenere energie sul territorio. Belluno deve diventare un avamposto in questo genere di politiche».
Non a caso, il progetto nasce dalla delega al Sociale istituita per la prima volta da Confindustria Belluno Dolomiti con la finalità di sensibilizzare sui temi dell’inclusione lavorativa e delle palestre occupazionali.
Il primo appuntamento, all’interno del progetto “Famiglia Fa Meglio” sostenuto dalla Fondazione Cariverona, è il seminario “Verso una società inclusiva – il ruolo dell’impresa” in programma il 24 settembre alle 16 sia in presenza, a palazzo Doglioni Dalmas, che on line. Si parlerà del ruolo del “disability manager” nelle imprese con Haiko Pittoni, direttore commerciale Jobmetoo, mentre Roberto Piccinelli, Hr Director di Epta Group, porterà alcuni esempi concreti maturati all’interno dell’azienda. Dei servizi per l’inclusione lavorativa tratteranno Gian Antonio Dei Tos, direttore dei Servizi socio sanitari dell’Ulss 1 Dolomiti e Gabriella Faoro, dirigente Veneto Lavoro per gli ambiti di Belluno, Treviso e Venezia.