Che ci fa un ombrello colorato e capovolto sotto i portici? Non è un oggetto smarrito: è appeso. Sopra c’è un nido di rondini e quindi l’utilità è quella di raccogliere il guano ed evitare che cada a terra. È stato installato ieri in centro storico. Ed è la prima azione del progetto “Belluno città delle rondini” che mette insieme Provincia, Comune, mondo ambientalista e associazioni venatorie.
«Non serve solo a raccogliere il guano, ma anche a segnalare la presenza di un nido e quindi a invitare il passante a sollevare lo sguardo – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Belluno, Alberto Simiele -. È stato appeso con un filo sottilissimo, senza arrecare disturbo alle rondini. A un’altezza tale da evitare la caduta del guano, senza però dare appigli ai corvidi per eventuali predazioni del nido».
Provincia e Comune di Belluno stanno pensando di organizzare ulteriori iniziative nell’ambito del progetto. «“Belluno città delle rondini” proseguirà con un nuovo censimento dei nidi nelle prossime settimane, per contare quanti sono occupati dopo il periodo della seconda covata – afferma il consigliere provinciale Franco De Bon -. Per il prossimo anno abbiamo intenzione di attrezzare tutti i nidi con cartelli che spieghino cosa stiamo facendo, e anche con segnali indicatori. Un’idea potrebbe essere anche quella di costruire un logo da stampare sugli ombrelli, che diventi identificativo del progetto».
“Belluno città delle rondini” ha ricevuto anche l’apprezzamento dell’Ascom, che plaude all’interesse ecologico oltre che all’attenzione riservata alle attività economiche del centro cittadino.