I ragazzi insegnano agli anziani. Nessuna rivolta generazionale: è il progetto “Giovani contro il gap digitale”, organizzato e curato dalle Scuole in Rete. Una tradizione, ormai, nel panorama estivo. Perché durante le vacanze gli studenti bellunesi si mettono a disposizione già da qualche anno delle persone più anziane. E spiegano loro come si fa a usare un computer o uno smartphone. Quest’anno, però, c’è la novità. Il coronavirus ha cambiato i piani. E quindi anche i nonni dovranno adattarsi alla didattica a distanza. In più, ci sono altre idee, che coinvolgono anche i ragazzi delle scuole medie.
Tre le attività che saranno proposte. La produzione di tutorial per anziani sull’uso degli smartphone da trasmettere sulle tv locali, sui social network e sul sito delle Scuole in rete. La cosiddetta “peer education” attraverso l’organizzazione di classi virtuali, suddivise per livello e dedicate agli studenti delle medie che a causa di difficoltà nell’uso degli strumenti informatici o per carenza degli stessi non siano stati in grado di seguire proficuamente le attività della didattica a distanza. Infine, il trashware, vale a dire il recupero e ringiovanimento di hardware dismesso dalle aziende da fornire principalmente agli studenti e alle famiglie non sufficientemente fornite di strumenti utili per la didattica a distanza.
Gli studenti volontari saranno opportunamente coordinati e seguiti da tutor dell’associazione Amici delle Scuole in Rete. «Non sono necessarie competenze di informatica elevate – fanno sapere gli organizzatori -. Serve soprattutto la disponibilità ad adattare il proprio approccio». Tutte le informazioni sul sito www.studentibelluno.it.