Coronavirus batte tradizione 1-0. Domani (domenica 29 marzo) era in programma la “Sagra dei fisciòt”, con tanto di processione dalla chiesa di Santo Stefano. Invece niente: le misure anti-contagio, ovviamente, non ammettono deroghe. In oltre 300 anni di storia del rito religioso sono rarissimi i momenti in cui la tradizione non ha avuto luogo. Il 2020 sarà ricordato anche per questo.
La solenne processione della “Madonne dei sette dolori” è appuntamento consolidato nei secoli della quinta domenica di Quaresima. Negli annali l’inizio è citato nel nel 1716 e viene ricordato che in momenti particolarmente difficili (come le pestilenze), la statua non si limitava a passare per le vie della città, ma veniva esposta in Duomo. Quest’anno non ci sarà la processione, come detto. Ma ci sarà comunque una celebrazione solenne, presieduta dal vescovo e a porte chiuse. Sarà trasmessa da Telebelluno e dai canali social dell’Amico del Popolo.
Quanto alla sagra vera e propria (quella dei fisciòt che un tempo erano tipico oggetto d’artigianato venduto nei banchi della festa), salta. Come era saltata la fiera di San Martino a novembre, a causa dell’allerta meteo.