Sfodera un arsenale di armi difficile da eguagliare. Armi chimiche da far impallidire eserciti interi. Forse perché deve difendere un tesoro ricco e abbondante? Domanda per l’ortica, pianta considerata povera visto che predilige i terreni incolti e le zone abbandonate; ma preziosissima in cucina e in erboristeria.
Le armi, intanto. Note a tutti coloro che hanno provato almeno una volta la classica “orticata” sulle gambe, andando per sentieri montani. Tutto merito (o colpa) della peluria che ricopre foglie e fusto. Peli che in realtà sono vere e proprie lance puntate contro chiunque osi sfiorare l’ortica; per giunta, cariche di sostanze tra cui diversi acidi (anche l’acido formico, lo stesso delle formiche rosse, capace di provocare ustioni sulla pelle). Sotto le lance, però, ecco il tesoro: vitamina C, D, E e K, ferro e azoto. In erboristeria viene indicata come depurativa, diuretica, antiatomica e digestiva; addirittura, libererebbe dalla predisposizione ai raffreddori e farebbe calare il tenore di zucchero nel sangue. Quindi, diventa ottima in cucina.
I risotti di ortica sono un piatto famoso, anche se banale. È ottima anche nelle minestre e nelle frittate. Ma vale la pena provare i germogli più teneri passati in padella con una noce di burro e un pizzico di sale, nulla di più.
Se ne può ricavare anche una tintura, e viene usata per il pediluvio. In erboristeria si adopera anche per confezionare ottimi shampoo antiforfora. E conviene sempre lasciarne qualche pianta nell’orto, perché è il miglior antiparassitario naturale che si possa trovare. Insomma, vale la pena anche prendersi un’orticata pur di raccoglierla. Tra l’altro, l’irritazione cutanea da ortica è anti-artritica, anti-reumatica e anti-infiammatoria.
(si ringrazia l’ingegner Duilio Scardanzan per la preziosa consulenza e le fotografie)