Manca una sola giornata al giro di boa del campionato di serie D. E, a ridosso della pausa, l’occasione è buona per tracciare una panoramica con il presidente Nicola Giusti: la sua Union Feltre, reduce dal blitz di San Martino di Lupari, è sesta, a -1 dai playoff. E -3 dalla seconda piazza.
Presidente, il cammino finora è in linea con le aspettative?
«Direi di sì, dopo 18 partite abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso. E se è vero che l’obiettivo è quello di ripetere la stagione passata, allora possiamo essere soddisfatti. Il problema, piuttosto, è che nell’attuale campionato c’è chi sta facendo meglio rispetto a 12 dodici mesi fa. Migliorarci non sarà semplice. Anche perché il nostro budget non è cambiato. Quello di altre società, sì».
In Coppa Italia vi siete spinti fino ai quarti: alla fine prevale la fatica per un cammino comunque impegnativo e dispendioso o l’orgoglio per esservi seduti al tavolo delle magnifiche 8 in Italia?
«Indubbiamente l’orgoglio. In più, in questa competizione, siamo riusciti far giocare un sacco di giovani: avevamo 9, 10 fuoriquota sul rettangolo verde. E tutto ciò è fondamentale, oltre che in linea con la politica societaria. La coppa si è rivelata una splendida opportunità, ci ha permesso di farci conoscere e di espandere il nostro nome ben oltre i confini del Triveneto: nell’ultimo turno, infatti, siamo scesi in campo a Carate Brianza».
Nel frattempo, domenica scorsa è maturato un successo pesante nella tana della Luparense (3-2): può essere la svolta definitiva?
«Sono tutte gare della svolta, in questo torneo si può vincere o perdere con chiunque».
Grazie alla doppietta, Tonani ha lanciato un segnale forte.
«Oltre a essere un bravissimo attaccante, è esemplare in termini di impegno e serietà. Come tutti i ragazzi che abbiamo in rosa: ottime persone, prima ancora che ottimi giocatori. Adesso che abbiamo recuperato Veratti, ci sarà la possibilità far di rifiatare più di qualche atleta: ultimamente hanno giocato quasi sempre gli stessi».
Capitolo giovani: l’ultima notizia conduce a Ferrara e al portiere Christian Zanella, in prova alla Spal.
«Ne siamo felici, ma servirebbero maggiori risorse per curare al meglio il vivaio. Stiamo facendo i salti mortali per mettere a punto ogni aspetto. E, in questo senso, la capacità organizzativa dei dirigenti e la qualità dei nostri allenatori fa la differenza. Un nome per il futuro? Semmai un’annata: la 2003 darà enormi soddisfazioni. Finora, tra Giovanissimi e Allievi, il risultato peggiore è stato un secondo posto».
Prevede qualche regalo di Natale sotto l’albero verdegranata?
«No, il nostro mercato si è chiuso con l’avvicendamento di Orchi e l’arrivo di Stevanin. Ora non avrebbe senso cambiare: la classifica è buona e i calciatori che sono liberi in questa fase o stanno in panchina o non hanno un buon rendimento. Fiducia ai nostri, quindi»
Sabato è in programma l’anticipo al Boscherai contro l’Union Clodiense Chioggia (fischio d’inizio alle 14.30): che partita si aspetta?
«Una battaglia. Affronteremo un avversario tostissimo, in cui milita forse il più forte elemento dell’intero girone: Marangon. Le dimissioni (poi rientrate) del loro mister Vittadello? Non credo a una Clodiense in confusione: daranno il meglio».