La tecnologia colma le distanze. E ristabilisce la filiera scuola-famiglia

La tecnologia colma le distanze. E ristabilisce la filiera scuola-famiglia

«In questi giorni si sta verificando una rivoluzione educativa, perché si è ristabilita l’alleanza tra l’adulto e l’allievo. Le famiglie, gli studenti e gli alunni sono venuti a cercare noi maestri e insegnanti per avere una continuità nella loro vita scolastica. Noi insegnanti siamo chiamati a trovare un modo per farci sentire vicini ai bambini e ragazzi, una soluzione alla distanza imposta dai decreti; dobbiamo assicurare una certa “normalità” nella gestione della relazione insegnante-allievo». È una delle tante sfaccettature della scuola in epoca di coronavirus. Come se la pandemia, alla fine, riuscisse a insegnare qualcosa. A ristabilire la catena dei rapporti scuola-famiglia di sicuro. Non ha dubbi Giulia De Benedictis, maestra di italiano e inglese alla primaria di Sospirolo. «Per la prima volta ricevo mail di richieste, domande, ringraziamenti da parte di genitori e alunni – racconta maestra Giulia -. Devo trovare un modo per ricambiare questo impegno e far capire loro che sono “con loro” a imparare, a lavorare, a fare scuola anche se non esco di casa. La tecnologia offre strumenti importanti di mediazione tra docente, alunno e famiglia. È importante saper cogliere questa occasione, perché finalmente la tecnologia non è più un’alternativa all’apprendimento ,ma è strumento di apprendimento e un aiuto fondamentale per il lavoro dell’insegnante».

Ecco, cosa può insegnare la pandemia. Del resto, Giulia De Benedictis utilizzava gli strumenti della didattica a distanza anche quando la didattica poteva svolgersi da vicino, in maniera “canonica” («soprattutto la piattaforma Fidenia e Trello per “conservare” le idee, le attività, i link di esercizi interattivi che intendevo utilizzare in classe»). Poi è arrivato il momento di affidarsi alla tecnologia in maniera massiccia.

«Per ora il mio Istituto Comprensivo ha organizzato la didattica a distanza usando GoogleSuite – spiega maestra Giulia -. Noi insegnanti prepariamo dei pdf con le indicazioni settimanali delle attività e i genitori scaricano questi documenti dal sito della scuola. Dobbiamo predisporre attività che seguano la programmazione e comunque i libri di testo adottati, perché non tutte le famiglie hanno una stampante a casa; e poi spesso nei paesini la connessione è piuttosto lenta. Sto imparando a usare un sacco di strumenti sia hardware che software. L’Ipad sta diventando il mio migliore amico insieme al microfono e al cavalletto. Ma anche il pc e lo scanner sono indispensabili». Strumenti di lavoro nuovissimi, forse impensabili fino a qualche settimana fa. Giulia De Benedictis utilizza diverse applicazioni e programmi: «Screencast-o-Matic per registrare tutto quello che succede sul mio schermo e fare delle videolezioni da condividere con gli alunni. Edpuzzle per modificare i video e inserire domande, test o questionari. Learning Apps e Wordwall per creare esercizi interattivi e trovarne migliaia già pronti. Viewpure per “purificare” i video che troviamo online, togliere tutte le pubblicità e i banner. Ourboox per costruire ebook. E Padlet per raccogliere tutti gli esercizi interattivi, i giochi, i video, le tracce audio che possono essere utili».

Strumenti che maestra Giulia è convinta torneranno buoni anche dopo la pandemia, quando si potrà tornare a scuola. A patto che si riesca a creare una sorta di ritualità. Di routine. Ecco perché anche nella didattica a distanza l’insegnante inserisce sempre un aspetto pratico, manuale. «Metto alla fine di ogni lezione un esperimento, un po’ per l’allenamento nella scrittura, un po’ per tenere occupati i bambini in qualcosa di pratico. Ma soprattutto per creare una nuova routine a distanza. Infatti quello che è venuto a mancare con la didattica a distanza sono proprio quelle abitudini che avevamo in classe: la canzoncina in inglese per darci il buongiorno, la storia di inizio mattina, il “rito dei compiti” a fine giornata… l’esperimento finale mi permette di regalare ai bambini un’attività pratica e di scoperta che forse diventerà una nuova routine digitale quando avremo la possibilità di vederci via webcam. La routine è un modo per fare qualcosa insieme anche se distanti, per farmi sentire vicina a loro anche se non ci vediamo di persona ogni giorno come prima. Credo davvero che la relazione allievo-maestro sia importante nel processo di apprendimento».

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