Sulle ali dell’occhiale: l’export bellunese tiene botta

Sulle ali dell’occhiale: l’export bellunese tiene botta

Se non ci fosse l’occhiale, bisognerebbe inventarlo. Altrimenti l’economia bellunese non viaggerebbe a ritmi così spediti. È ancora una volta “sua maestà” l’occhialeria a trainare l’export. E quindi a lanciare il business della provincia dolomitica. Lo dicono senza mezzi termini i dati del commercio estero relativi ai primi nove mesi dell’anno (elaborati dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Belluno e Treviso), secondo cui l’andamento dell’export si conferma positivo (+4,9%), seppur in attenuazione rispetto a quanto evidenziato tra gennaio e giugno (+6,4%).

IL DETTAGLIO

Il made in Belluno che viaggia per il mondo è quasi sempre fatto da stanghette e lenti. E nei primi  nove mesi del 2019 ha mostrato un andamento positivo, da 2,2 miliardi di euro. Il settore, che costituisce il 71% dell’export bellunese, cresce nei mercati europei (+4,5%) e va forte anche extra Ue (+8,2%). In particolare, le esportazioni verso gli Stati Uniti aumentano dell’11,9% (+68 milioni) rispetto ai primi nove mesi del 2018 e quelle verso la Cina del 10% (+11,4 milioni). Importante anche la crescita nei mercati latino-americani del Brasile e del Messico (+8,3 e +5,7 milioni rispettivamente), in Russia (+4,3 milioni) e in Israele (+3,6 milioni). All’interno del vecchio continente invece risultano stazionarie le vendite verso il principale partner europeo, la Francia, mentre crescono soprattutto verso la Germania (+13%; +17,4 milioni) e la Svezia (+10,6 milioni). In decisa contrazione il Regno Unito (-9,1%; -14,6 milioni). 

OLTRE L’OCCHIALE

Al netto dell’occhialeria l’export bellunese si mantiene poco al di sopra della stazionarietà (+1%); quindi in rallentamento rispetto al risultato più che positivo registrato un anno fa (+5,3%).

Le vendite dell’industria dei macchinari, che con 331 milioni pesano per quasi l’11% sulle esportazioni totali scendono di quasi 10 milioni rispetto allo stesso periodo del 2018 (-2,8%), a causa della diminuzione delle vendite verso i principali partner europei: Francia (-13,9%; da 66,3 a 57,1 milioni) e Germania (-12,5%; da 47,5 a 41,6 milioni). In calo anche le esportazioni verso il Regno Unito (-9,7%; -2,2 milioni) e Ungheria (-10,3%; -2 milioni). In crescita a due cifre, invece, le vendite verso la Spagna (+21,1%, +4,4 milioni). Positivo l’andamento nei mercati extra unione che, tuttavia, assorbono poco più di un quarto delle esportazioni totali del settore (+4,6%; +3,8 milioni).

Con valori esportati decisamente più contenuti rispetto alle prime due voci merceologiche, registrano incrementi a due cifre le vendite di prodotti in gomma plastica (+24%; da 71,8 a 89 milioni).

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