Il centurione e la bella Serapia: un amore protetto da San Valentino

Il centurione e la bella Serapia: un amore protetto da San Valentino

 

San Valentino, si sa, è la festa degli innamorati. Ma qual è l’origine di questa ricorrenza?

La leggenda narra di un giovane centurione romano: Sabino era il suo nome.

Un giorno, passeggiando per la piazza di Terni, vide una bellissima ragazza. Si chiamava Serapia: viveva in una famiglia benestante e cristiana, ma non vedeva di buon occhio quell’amore ricambiato. 

Solo che l’amore, se è forte, non conosce ostacoli. 

Così Serapia suggerì al suo amato di andare dal vescovo della città, Valentino, per avvicinarsi alla religione cristiana e ricevere il battesimo.

Tuttavia, mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo e la promessa di matrimonio, la bella Serapia si ammalò di tisi. La giovane non aveva molte speranze di sopravvivere.

Sabino, in preda alla disperazione, chiamò quindi il vescovo Valentino e lo implorò di battezzarlo e di unirlo in matrimonio davanti al capezzale dell’amata, in un ultimo gesto d’amore.

Il vescovo Valentino acconsentì, li benedì e li unì in un amore eterno.

Ecco perché San Valentino è il protettore degli innamorati. 

E il motivo per cui si regalano fiori il 14 febbraio?

Narra sempre la leggenda che un giorno San Valentino sentì passare una coppia di fidanzati litigiosi.

Il Santo, che proprio non voleva sentire screzi, raccolse una rosa dal suo giardino e la regalò agli innamorati. Sorpresi di questo gesto, i due si resero conto dell’inutile litigio. Convolarono a nozze. E da allora, ogni 14 febbraio, si regalavano una rosa. 

Inoltre, San Valentino morì proprio il 14 febbraio del 273.

 

CURIOSITÀ

In Giappone si festeggia San Valentino, ma contrariamente a ciò che si pensa è la donna a prendere l’iniziativa.

L’usanza di scambiarsi bigliettini, invece, arriva da lontano: nel XV secolo, il duca Carlo di Orleans, detenuto all’interno della torre di Londra, scriveva parole d’amore alla sua amata.

Non serve andare lontano per scoprire che a Quero si benedicono le arance, fatte poi rotolare lungo il pendio della chiesa di San Valentino.

Simpatica la tradizione di Monselice (Padova), dove si ricorda l’amore del Santo per i bambini.

In questo giorno, nella chiesa di Santa Maria dei Servi, vengono distribuite chiavette benedette ai bimbi: simbolo dell’amore familiare e protezione delle malattie.

E a Limana? San Valentino è patrono, così come a Vico del Gargano: la piazza viene addobbata con arance e le reliquie portate in processione. 

Terni poi è la culla di San Valentino, mentre Verona è la città degli innamorati. 

Alla prossima e… buon San Valentino! 

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