In tempi lontani, sulla cima del monte Dolada, si ergeva un bellissimo castello, abitato da un principe: biondo, occhi azzurri, innamorato di una splendida fanciulla. Un amore ricambiato.
Convolarono a nozze e fecero una festa sfarzosa che durò a lungo, richiamando la gente da tutto l’Alpago.
Molti furono i doni per quel matrimonio, ma il più curioso arrivava dalla fata del monte Messer: era un sacchettino di iuta e conteneva nocciole e una noce. Davvero curioso agli occhi dei novelli sposi.
Ma quei frutti avevano poteri prodigiosi. Ovunque venissero lanciati provocavano voragini, avvallamenti e buche.
Purtroppo un gigante perfido, rintanato nei boschi del Cansiglio, venne a conoscenza della felicità dei due giovani e questo creava in lui tanta rabbia.
Era poi circondato da folletti che portavano tristezza dove c’era gioia. Perché erano gelosi della vita serena degli altri.
Il gigante iniziò così a prendere di mira il castello sul monte Dolada.
E un giorno, approfittando di una battuta di caccia del giovane sposo, rapì la bellissima principessa e la rinchiuse in una grotta.
Al rientro, il principe, non trovando la sua giovane amata, capì subito che il gigante aveva commesso qualcosa di brutto.
Prese il sacchetto e si diresse in Cansiglio.
Notte tempo riuscì a liberare l’amata, approfittando di un momento di distrazione del gigante. Il quale, però, scoprì gli innamorati e iniziò a inseguirli.
Il principe scagliò la prima nocciola che gli cadde davanti e formò un grande avvallamento, in cui il gigante si inciampò.
Ma questo aumentò la sua collera: inferocito, il gigante si alzò, riprendendo corsa.
Il principe continuava a lanciare noci, fino a quando il sacchetto si svuotò. Rimaneva solo la noce.
In preda alla disperazione e senza fiato, la scagliò.
All’istante, prese forma un’immensa voragine innanzi a lui e il perfido inseguitore vi cadde dentro. insieme ai suoi fedeli aiutanti.
La grande voragine si riempì prodigiosamente di tanta acqua di un fiume: il Piave. E il gigante annegò.
I due sposi, invece, andarono a vivere sulla sponde del lago: il lago di Santa Croce.
Alla prossima leggenda!
CURIOSITÀ
Il monte Dolada è alto 1938 metri.
Fa parte delle Prealpi Bellunesi.
Ai suoi piedi si può trovare il ùifugio Carota.