Il gioco del rolo: quando la Pasqua è tradizione e divertimento

Il gioco del rolo: quando la Pasqua è tradizione e divertimento

Campane di Pasqua festose

che a gloria quest’oggi cantate

oh voci vicine e lontane

che Cristo risorto annunciate,

ci dite con voci serene:

“Fratelli, vogliatevi bene!

Tendete la mano al fratello,

apritele braccia al perdono:

nel giorno del Cristo risorto

ognuno risorga più buono!”

E sopra la terra fiorita,

cantate, oh campane sonore.

Ch’è bella, ch’è buona la vita,

se schiude la porta all’amore.

Oggi vi regaliamo la celebre poesia di Gianni Rodari: si veste bene per questo periodo in cui c’è bisogno di speranza.

 

CURIOSITÀ

Il rolo è un gioco assai diffuso, soprattutto nel Bellunese: antico e “povero”, lasciato in soffitta per diversi anni, ora è stato recuperato. Per la gioia di grandi e piccini. 

Rolo prende il nome, con ogni probabilità, dal verbo “rotolare”: infatti, l’uovo sodo e colorato viene preso e fatto scivolare su un “lavador” verso la “leda” con l’intento di arrivare il più lontano possibile.

Se si raggiunge lo scopo, si può ripetere il lancio. E l’uovo che arriva più lontano vince.

In caso contrario, l’uovo rimane nel piano sabbioso, in attesa di essere colpito da altri partecipanti.

In provincia esistono alcune varianti: a Belluno l’uovo veniva fatto correre sulla tavola per lavare i panni, mentre nel Feltrino e nella zona di Limana si usava una tegola come piano inclinato (“coppo”). In genere, il rolo si sviluppa nel giorno di Pasquetta.

Qualcosa di simile ha radici slovene: una sorta di gioco delle bocce. E anche nei Paesi Bassi e in Scozia i bambini fanno rotolare delle uova colorate lungo un pendio.

 

TRADIZIONI

Molte sono le tradizioni venete legate alle festività pasquali: come il pane dolce di Pasqua e le uova usate in vari piatti.

In genere, il venerdì Santo ogni famiglia portava il proprio impasto della focaccia nel forno a legna del vicino: era un modo per stare in compagnia nell’attesa del proprio turno.

L’uovo è simbolo della vita e della rigenerazione: viene usato per la tipica focaccia veneta, colorato e al centro, ma anche per la preparazione delle tagliatelle fatte in casa o il pasticcio di Pasquetta, arricchito da uova sode fra gli strati. 

Un’altra curiosità è legata alla Serenissima: nella Basilica di San Marco, il giorno di Pasqua era occasione di sfarzo e magnificenza, con musiche sacre, addobbi e decori ed esposizione dei tesori del Doge. Sempre nel pomeriggio di Pasqua, il Doge indossava eccezionalmente il ricco corno dogale usato per l’incoronazione della Pila d’Oro. 

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