Sconosciuto ai bellunesi, noto in mezza Europa: lo scultore Giovanni Marchiori

Sconosciuto ai bellunesi, noto in mezza Europa: lo scultore Giovanni Marchiori

Nemo propheta in patria. L’adagio latino funziona alla perfezione anche per un artista agordino. Poco noto in terra bellunese, ma apprezzato fuori, tanto da disseminare di opere la Serenissima e l’Istria, la Germania e l’Austria. Di chi si tratta? Di Giovanni Marchiori, uno dei frutti artistici e illustri della montagna bellunese. Agordina, in particolare. 

Per qualcuno Marchiori è solo il nome di una via: ce n’è una a Cavarzano, un’altra a Treviso. E un’altra ancora a Falcade. E proprio Falcade è la terra natia dell’artista. Anzi, Caviola, per la precisione, dove Marchiori nacque il 30 marzo 1696, da Marchioro e Maria Maddalena Fent (in loco ora il cognome è diventato Fenti).

Poco si sa sull’apprendistato artistico. Nel 1725, però, Giovanni Marchiori risultava titolare di una bottega d’arte a Venezia. La sua prima opera di scultore pare essere un cassettone in legno che si trova attualmente nella chiesetta della Beata Vergine della Salute a Caviola (databile all’anno 1720). Non ci sono altre opere note in provincia di Belluno. Molte altre sculture in marmo si trovano invece nei territori della ex Repubblica di Venezia, e anche in Austria, in Croazia e Germania; perfino a Berlino e nel parco del  (il castello delle ninfe, residenza estiva del principe elettore Ferdinando di Baviera, progettato dall’architetto italiano Agostino Barelli). Giovanni Marchiori morì a Treviso il 2 gennaio 1778, lasciando altre opere importanti in alcune chiese-gioiello di Venezia, come la Scuola Grande di San Rocco. 

Due delle statue presenti nel parco del N

 

(si ringrazia l’ingegner Duilio Scardanzan per aver confezionato l’articolo)

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