Lotta al veratro: volontari in campo per difendere i prati delle Prealpi

Lotta al veratro: volontari in campo per difendere i prati delle Prealpi

Chiamata alle armi. Vale a dire guanti, coltello, sacchetto e buona volontà. Sono questi gli strumenti per i volontari che domenica mattina si schiereranno a difesa dei prati delle Prealpi bellunesi (di Lentiai in particolare). Ci sono da salvare i narcisi, che proprio in questi giorni sono all’apice della fioritura. Il nemico in questo caso non è il cinghiale, che pure fa danni enormi, con le sue arature del cotico erboso. No, il problema è il veratro, pianta fortemente infestante e per giunta velenosa.

La si vede sempre più spesso, con il suo fusto alto fino a un metro, le ampie foglie verdi e spesse, e i grappoli di fiori bianchi. Fino a qualche decennio fa invece non la si vedeva, perché prima dell’alpeggio gli allevatori e i malgari la estirpavano (una foglia di veratro, se ingerita, può ammazzare una mucca). 

Lo sradicamento manuale necessita di un piccone o di una zappa, ma richiede molte ore di lavoro. Più facile tagliare il fusto, che però tende a ricrescere; l’operazione, se ripetuta, per diversi anni, porta all’estirpazione della pianta, che altrimenti soffoca i prati di montagna.

È proprio quello che faranno i volontari, domenica prossima (31 maggio), come da tradizione. Quest’anno, contrariamente al solito, non ci sarà il momento conviviale a fine attività. Ma la lotta al veratro va avanti nonostante le misure anti-Covid. Appuntamento alle 9 allo chalet comunale sotto Col d’Artent, a Lentiai; con guanti e coltello. 

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