Il Belluno cade dal Monte, De Agostini duro: «Odio la mediocrità»

Il Belluno cade dal Monte, De Agostini duro: «Odio la mediocrità»

BELLUNO-MONTEBELLUNA 0-1
GOL: pt 35’ Franceschini.
BELLUNO (4-3-3): Dan; Gava (st 35’ Band), Benedetti, Sommacal, Petdji; Chiesa (st 15’ Olivotto), Bertagno, Masoch; Lucheo, Corbanese, Salvadego (st 42’ Fiabane) (in panchina: Bortoluzzi, Vuolo, Piccoli, Quarzago, Broglio, Spencer). Allenatore: S. De Agostini.
MONTEBELLUNA (4-3-1-2): Pigozzo; Scevola, Caso, Fabbian, Da Col; Girardi (st 27’ S. Tronchin), Zucchini, Nchama; Celestri (st 40’ Zago); Franceschini (st 47’ Shala), Ndreca (st 33’ D. Tronchin) (in panchina: Gava, Bardini, Masi, Pontin, Biondo). Allenatore: R. Boldrin.
ARBITRO: Vito Guerra di Venosa (assistenti: Pacifici di Arezzo e Puccini di Pontedera).
NOTE. Ammoniti Sommacal, Ndreca, Corbanese, Nchama, Da Col, Petdji, Pigozzo. Angoli 6-4 per il Belluno. Recupero: pt 2’; st 4’. Spettatori 400 circa.

Dopo tre vittorie di fila, si spezza la striscia positiva dei gialloblù: al Montebelluna, basta un tiro per violare il polisportivo. E obbligare la squadra di De Agostini all’ottavo stop stagionale. Unico motivo di consolazione? La classifica. Perché, a una giornata dal giro di boa, il Belluno conserva 2 lunghezze di margine sulla zona playout.
Tuttavia, il rammarico per il ko si taglia a fette. Anche perché, sul punteggio ancora in equilibrio, i padroni di casa hanno avuto due colossali opportunità per portarsi in vantaggio: prima con un tiro fuori di un soffio di Salvadego, poi con una botta da distanza ravvicinata di Corbanese, parata miracolosamente da Pigozzo. E a 10’ dall’intervallo, il rasoterra di Franceschini fa pendere l’ago della bilancia dalla parte degli ospiti.
Sì, perché la reazione del Belluno si stampa sul palo (quello colpito da Corbanese su punizione), mentre Lucheo e Benedetti (di testa) non trovano il bersaglio per questione di centimetri.

PANCIA PIENA
E il Monte esulta. A differenza di mister Stefano De Agostini, particolarmente contrariato: «Quando ci si riempie la pancia (e il riferimento è al tris di vittorie in sequenza) poi facciamo partite così. Già domenica scorsa avevamo avuto un’avvisaglia. E adesso ci siamo ricascati». L’errore, quindi, si ripete: «Nel momento in cui le cose iniziano ad andare per il verso giusto, ci sediamo. Lo dico sempre, ma lo ribadisco: nella vita sei incudine o martello. Quando sei incudine, stai zitto. Ma quando sei martello, devi continuare». Insomma, è stato un Belluno a due facce: spento nella frazione iniziale, più frizzante dopo l’intervallo. Ma non è bastato: «La cattiveria e la determinazione nel secondo tempo erano completamente diverse. Prima abbiamo trotterellato: emblematica, in tal senso, la postura del corpo. E una volta sotto, puoi anche non recuperare più. Ed è giusto così». I risultati delle dirette concorrenti sono confortanti? Non ditelo a De Agostini: «E chi se ne frega? Avevamo un’occasione magnifica: odio stare nella mediocrità».

NESSUNA SFORTUNA
Autocritico pure Simone Corbanese: «No, nessuna sfortuna. Se le occasioni arrivano, bisogna segnare. Punto e basta. Nonostante le molte opportunità, non siamo riusciti a pareggiare. È un passo indietro. Ma si sapeva che c’era da lottare: ora non rimane che chiudere bene a Mestre». Sulla stessa lunghezza di pensiero, Yari Masoch: «È mancato il gol, ma anche la brillantezza. Eravamo un po’ compassati e siamo stati puniti sull’unico tiro in porta. Questo dà fastidio. Comunque le nostre colpe ci sono tutte». E così è arrivato l’aggancio in classifica del Montebelluna: «Ci sono girati in senso contrario alcuni episodi, mentre i nostri avversari, una volta trovato il vantaggio, si sono difesi e basta». Alla fine saranno i dettagli a indirizzare il destino dei gialloblù: «Manca l’ammazza-campionato: fai tre vittorie e sei nella mischia, tre sconfitte e ti sembra di retrocedere il giorno successivo. Si può vincere e perdere contro chiunque».

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