Effetto domino. Per il calendario è un’ecatombe. Perché il coronavirus se ne frega della tradizione e sta facendo saltare sagre, eventi e manifestazioni.
BELLUNO
Nel capoluogo saltano due appuntamenti storici. La commemorazione dell’eccidio dei partigiani di Piazza dei Martiri, impiccati ai lampioni il 17 marzo 1945. E la tradizionalissima sagra dei fisciot, che quest’anno era in programma per domenica 29 marzo, con la consueta processione della Madonna Addolorata. Le misure di contenimento del virus hanno la meglio. A Belluno era già saltata nel novembre scorso la tradizionale fiera di San Martino.
SEDICO
A rischio anche la “Festa di primavera”, un appuntamento che anno dopo anno sta diventando tradizionale per il Comune della Destra Piave. Il calendario sarebbe già praticamente pronto, con la collaborazione delle associazioni del territorio e una proposta che spazia dalla cultura al divertimento, dal teatro allo sport, passando per enogastronomia e molto altro.
«Visti i recenti decreti in continua evoluzione, è sempre più probabile un posticipo dell’intera manifestazione – spiega l’assessore al Comune di Sedico, Gioia Sacchet -. Il rinvio verrà valutato nei prossimi giorni. Ma stiamo già contattando tutti i soggetti coinvolti per predisporre le modifiche necessarie a non annullare gli eventi previsti. Abbiamo già inviato a tutti una bozza del volantino e chiediamo di risponderci per eventuali modifiche da aggiungere».
TRICHIANA
Ferme anche le tradizioni di metà quaresima, previste per la prossima settimana. Quindi, rinvio per il “Brusa la vecia” della Pro Loco Trichiana, che da anni richiama centinaia di persone per la lettura del testamento e la gara delle vecie delle varie frazioni. Gli organizzatori hanno già messo nel mirino nuove date: rinvio a maggio.