L’inclusione ha due elastici. E prende la forma di una mascherina. Trasparente, per l’esattezza. Come quella che Marchon ha predisposto per i suoi dipendenti. Motivo? Includere, ovviamente. Perché nello stabilimento di Puos d’Alpago ci sono alcuni lavoratori non udenti. Comunicano con i colleghi attraverso la lettura del labiale. E hanno avuto più di qualche difficoltà nell’epoca in cui la mascherina deve coprire il volto. Grazie all’interessamento dell’azienda.
Marchon, infatti, nel gestire gli strumenti sanitari posti a tutela della salute sul posto di lavoro post-Covid 19, ha provveduto a dotarsi anche di maschere protettive trasparenti, in modo da mantenere il luogo di lavoro confortevole anche per i dipendenti non-udenti.
Le particolari mascherine protettive, realizzate dalla Cooperativa “Il Filò” di Venezia, sono state fornite a lavoratori e relativi responsabili che sono in contatto con colleghi non-udenti, al fine di permettere la lettura del labiale e mantenere la massima interconnessione.
«Salvaguardiamo così la protezione dal contagio e contemporaneamente preserviamo l’interazione tra colleghi senza lasciare indietro nessuno – spiega Adriano De Sandre, managing director dell’azienda, leader nella produzione di occhiali -. Questo è un aspetto di fondamentale importanza in linea con i nostri valori».