«Eroi? No, siamo le sentinelle del sistema sanitario. Perché in fondo facciamo ciò che abbiamo sempre fatto: curiamo i pazienti. E rimaniamo al loro fianco».
Ad affermarlo è Ali Chreyha, medico di base a Longarone e conosciuto anche per l’impegno in ambito amministrativo (ricopre la carica di vice sindaco a Palazzo Mazzolà). «Il lavoro negli ultimi giorni è inevitabilmente aumentato – racconta -. Ricevo molte più telefonate: la gente chiede consigli, ma ha timore di venire in ambulatorio. Non a caso, spesso le visite vengono svolte a distanza».
Nemmeno il medico longaronese, originario del Libano, si aspettava una simile evoluzione del Covid-19: «Fino a poco tempo fa ero ottimista, ma la velocità di diffusione del contagio mi ha scioccato. E ho dovuto ricredermi: all’inizio pensavo fosse come la Sars, con pochi casi e circoscritti. Ma non è così. E anche la percentuale dei decessi è elevata. In più, non riusciamo ancora a vedere la luce in fondo al tunnel».
Un occhio di riguardo è dedicato agli anziani: «A Longarone abbiamo preso subito provvedimenti drastici per la casa di riposo, riducendo l’orario d’ingresso ai familiari degli ospiti. E poi chiudendo la struttura. Al momento non registriamo alcun caso positivo: alcuni anziani sono un po’ confusi, ma trascorrono le loro giornate nella maniera più serena possibile tra film, musica e videochiamate con i parenti».
In una fase così delicata, la professione si intreccia con le emozioni: «Ho paura, non lo nascondo – spiega il dottor Chreyha -. Perché prima di tutto sono un uomo. E perché noi medici di base non siamo equipaggiati per affrontare un’emergenza del genere. Ci mancano gli adeguati dispositivi di protezione individuale. Le mascherine? Le più idonee, Ffp3, sono riuscito a procurarle solo attraverso un paziente. Sia chiaro, non accuso nessuno: è il sistema Paese a essersi fatto trovare impreparato di fronte all’epidemia».
Tornando ai nonni e alle nonne, il dottor Chreyha ha scritto di suo pugno parole dettate dal cuore: «Nessuno si rende conto di cosa voglia dire, in un momento come questo, entrare in una struttura con il sorriso per trasmettere serenità. E la convinzione che tutto andrà bene». Nel tumulto di queste giornate, una frase lo ha particolarmente colpito. E ha cristallizzato il tempo: «Una donna anziana si è rivolta a me, dicendomi che ha un solo desiderio: rivedere la luce insieme a suo nipote».