La Luzzo è un fortino inespugnabile. E Feltre trascorre il Natale in vetta

La Luzzo è un fortino inespugnabile. E Feltre trascorre il Natale in vetta

FELTRE-BELVEDERE 3-1
PARZIALI: 25-11, 25-27, 25-22, 25-17. 
CASSA RURALE DOLOMITI: Zannin 1, Marcon 7, Orsingher 11, Faoro 6, Politi 1, Schenal 12, Dal Farra 3, Merz 5, Schiavo 22, Loss 2, Decet (L), Natalone (L). Non entrata: Turrin. Allenatore: G. Carpene. 
BELVEDERE: Lazzarini 13, Valle 4, Bordignon 6, Pellanda, Baggio, Cecchin, Bizzotto 6, S. Ferraro, G. Ferraro 5, Calderaro 5, Tessarollo (L). Non entrata: Zanetti. Allenatore: M. Panozzo. 
NOTE. Feltre: battute sbagliate 14, errori 21. Belvedere: battute sbagliate 12, errori 18.

Sei partite interne. E sei urrà. Diciotto punti in palio. E diciotto conquistati. Poche storie: alla Luzzo non si passa. La Cassa Rurale Dolomiti Feltre supera pure il Belvedere e cementa il gradino più alto del podio. Anche se piegare la resistenza di un sestetto che occupa il penultimo posto si è rivelata una pratica tutt’altro che agevole. 
In avvio, coach Carpene dà fiducia alle giovani Loss e Dal Farra, al posto di Zannin e Marcon. Una fiducia ben riposta, se è vero che le padrone di casa prendono il largo e si portano subito sul 13-2, fino a chiudere 25-11. Tuttavia, al cambio di campo, emerge qualche problemino in ricezione e le ospiti ne approfittano, sfruttando un servizio particolarmente incisivo: le feltrine devono sempre inseguire (3-9 e 4-10), ma l’ingresso del duo Zannin-Marcon contribuisce al sorpasso (18-17). Strada spianata? No, il gioco non è fluido e, dopo un paio di set ball annullati, è Ferraro a regalare il parziale alle vicentine, grazie a un ace. 
La Cassa Rurale Dolomiti non ci sta e le battute al vetriolo di Faoro prima, e Schenal poi, ristabiliscono i reali valori in campo. Sarà poi Fiona Schiavo (grande protagonista del confronto con 22 punti) a chiudere a doppia mandata il terzo parziale. E il quarto? È marchiato a fuoco dai servizi di Schenal, mentre il punto che sancisce la chiusura del confronto è griffato dalla baby Emma Merz: classe 2002. 
«Gara poco brillante – ammette il presidente Tiziano Strazzabosco – anche perché eravamo un po’ incerottati. Tutte le ragazze, comunque, si sono distinte. E hanno contribuito a questa vittoria che è importantissima. No, no è stata una passeggiata: il Belvedere ci ha messo l’anima, mentre noi possiamo ancora migliorare. In ogni caso, questa sosta ci darà la possibilità di recuperare anche a livello mentale. E poi cercheremo di ripartire con un altro piglio». Già, ma la ripartenza sarà sempre dalla pole position. 

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