Lo sport, le Olimpiadi, la disabilità ai tempi del Coronavirus: Oscar De Pellegrin a ruota libera

Lo sport, le Olimpiadi, la disabilità ai tempi del Coronavirus: Oscar De Pellegrin a ruota libera

 

«Lo sport bellunese in quarantena? Rinascerà definitivamente con i Mondiali di Cortina, nel 2021. E rinascerà pure l’intera provincia». Parola di Oscar De Pellegrin. Anche il campione paralimpico di tiro con l’arco, e portabandiera a Londra 2012, vive con inquietudine queste giornate sospese nel tempo. E scandite dal Coronavirus. Ma, da uomo di sport, guarda oltre. E individua un appuntamento chiave: «I campionati del mondo di sci (in calendario dall’8 al 21 febbraio, ndr) daranno visibilità e lustro al nostro territorio e potranno essere un’occasione di rilancio per l’economia». 

Sei medaglie alle Paralimpiadi, due delle quali d’oro, e un fiume di titoli e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Chi, meglio dell’arciere di Sopracroda e presidente dell’Assi (Associazione sociale sportiva invalidi), può dare dei consigli agli atleti in un periodo in cui l’attività all’aperto è preclusa? 

«In casa si può fare moltissimo. Oltre agli esercizi a secco, va allenata la mente e affinata la tecnica. E questo non vale solo per il tiro con l’arco, ma per varie discipline. Curare i particolari, concentrarsi sui dettagli e sulle sensazioni, non è tempo buttato via, anzi». 

Favorevole alle recenti restrizioni, in cui lo sport all’aperto è sostanzialmente bandito? 

«Dobbiamo dare priorità alla salute. Chi ha preso questa decisione avrà avuto le sue ragioni, suffragate da dati precisi: la accetto perché è orientata a tutelarci. Per una volta cerchiamo di non dare dei giudizi. Fidiamoci». 

Il virus continua a espandersi, ma in estate, a Tokyo, andranno in scena Olimpiadi e Paralimpiadi: ha ancora senso parlare dei Giochi in un quadro così complicato? 

«Lo sport è piacere e benessere, ma ora passa inevitabilmente in secondo piano. In ogni caso, ritengo che una scelta così rilevante non vada presa subito. C’è ancora un po’ di tempo. Se fra una ventina di giorni il numero dei contagi sarà sempre allarmante, è meglio rimandare tutto all’anno prossimo». 

Il Covid-19 è un ostacolo in più in rapporto alla disabilità? 

«Il punto è che ci sono vari tipi di disabilità. E serve davvero un’attenzione particolare perché alcune persone faticano a capire cosa sia realmente questo virus e come comportarsi. Penso di continuo a chi è rinchiuso in un appartamento e non ha un giardino: è difficile che possa vivere in maniera serena una simile fase. La situazione è delicata. E, per alcune famiglie, lo è ancor di più». 

Oscar, ma alla fine questo nemico invisibile ci cambierà? E se sì, in meglio o in peggio? 

«Siamo di fronte a un dramma che segnerà nel profondo. E ci farà crescere. Sono sicuro che, dopo un’esperienza di questo tipo, saremo più umili e disponibili. Mi auguro che ci rimboccheremo le maniche, tutti insieme, per migliorare il sistema Paese»

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto