Qualche strada provinciale verrà “promossa” a statale. E qualche pezzo di asfalto sarà retrocesso a provinciale. È il risiko della riclassificazione delle strade del Veneto. Con risvolti anche bellunesi. L’effetto? Lo si vedrà col tempo. Perché c’è una conseguenza economica non da poco: la Provincia potrà rinegoziare le convenzioni e pagare di meno (questa la speranza) la quota annua per la manutenzione. Ma c’è anche una conseguenza effettiva: a chi spetterà mettere mano su asfalto e piano neve?
LA RICLASSIFICAZIONE
Nel piano della revisione complessiva delle strade, diventano di competenza Anas alcune regionali. Tra queste soprattutto la 203 Agordina e il tratto della 204 da Belluno al Mas. E poi la 48 delle Dolomiti, la 50 e la 348 Feltrina. Di futura competenza Anas anche le provinciali 49, 251, 346 e 347. Il dato più interessante però riguarda la strada della Sinistra Piave, da Cadola a Busche. Oggi è provinciale, domani sarà statale. Dall’altra parte del Piave, invece, il procedimento inverso: la strada tra Busche e Ponte nelle Alpi che attraversa Santa Giustina, Sedico e il Boscon, oggi è statale ma diventerà provinciale. Stesso passaggio per alcuni tratti della vecchia strada per il Cadore, la Cavalera e il segmento tra Gardona e Macchietto.
IL COMMENTO
«Bene la riclassificazione. Adesso però non si perda il modello di gestione di Veneto Strade, che in questi anni ha sempre garantito puntualità ed efficacia nelle manutenzioni» dice il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin.
«Con questa riclassificazione va a compimento quel percorso che ci porterà a ridurre i costi di gestione della nostra viabilità – sottolinea il presidente Padrin -. Un percorso che abbiamo condiviso fin dall’inizio con la Regione Veneto e funzionale a quelle che sono attualmente le dotazioni finanziarie della Provincia. Ricordo infatti che negli ultimi anni i trasferimenti statali per la viabilità sono passati da 15 milioni a zero milioni, con difficoltà enormi per le nostre casse. Poter quindi rinegoziare la convenzione e contare sull’ingresso di Anas diventa indispensabile. Vigileremo però sulla gestione effettiva delle nostre strade. Perché il modello di gestione di Veneto Strade si è dimostrato sempre molto efficiente. E quindi un eventuale cambio sarebbe un danno per le strade e per i cittadini. Ci auguriamo che ciò non avvenga. Parlerò quanto prima con la Regione e l’assessore De Berti per avere rassicurazioni. La viabilità è e rimane un servizio fondamentale per un territorio come quello bellunese».
L’auspicio è lo stesso della Filt Cgil. «Finalmente si è sbloccata la situazione – afferma la segretaria provinciale Filt Alessandra Fontana -. Adesso dovranno essere riscritte le convenzioni, per cui si potrà definire lo standard di servizio, si potranno assicurare i controlli e riscrivere le condizioni contrattuali dei lavoratori, con un piano straordinario di assunzioni per dar gambe al piano industriale. La viabilità è fondamentale ed è giusto che ci sia continuità nel servizio».