Parte “l’operazione neve”. Priorità ai tetti e alle strade

Parte “l’operazione neve”. Priorità ai tetti e alle strade

Dopo la neve, il lavoro. E che lavoro… uno spiegamento di forze enorme per poter gestire l’emergenza che ha colpito soprattutto Alto Cadore, Comelico e Alto Agordino. In azione anche l’esercito e volontari provenienti da Friuli e Triveneto.

Le operazioni sono cominciate questo pomeriggio, con l’apertura del Com (centro operativo misto) del Comelico e la riunione con i tecnici di Regione e Provincia, con la Protezione Civile e i vigili del fuoco. 

Il problema principale riguarda il carico di neve sui tetti, dato che il manto bianco ha raggiunto in molti casi i 2 metri di altezza (e in queste condizioni, ogni metro cubo di neve pesa all’incirca 200 chili). Per liberare le coperture delle case sono state attivate dalla Regione 4 squadre volontarie di Protezione Civile, 7 squadre dei vigili del fuoco e 6 del Soccorso alpino (sempre dalla Regione). Nelle prossime ore è previsto un intervento alla casa di riposo di Zoldo che chiede appoggio per la rimozione della neve dal tetto.

Al momento risultano ancora 48 chiamate da visionare e 13 interventi aperti dei vigili del fuoco. Domani (lunedì 4 gennaio) arriveranno rinforzi: 25 volontari dai vigili del fuoco di Trento (con mezzi e una fresa, dirottati in direzione Cibiana dove permangono alcune difficoltà), 20 vigili del fuoco dalla Lombardia, squadre del Soccorso alpino, una cinquantina di volontari Ana dal Triveneto e una ventina di operatori dell’esercito. Già questa sera sono arrivati 10 militari dal Friuli Venezia Giulia con 3 pale gommate, 3 mezzi ribaltabili e una piattaforma; dormiranno a Tai e da domattina saranno operativi. A questi si aggiungono i volontari e i mezzi attivati dalla Provincia: 4 mini pale, un camion, una cesta cingolata, una mini pala cingolata e un autocarro. Insomma, una santabarbara per far fronte alla neve. Anche perché le previsioni danno altri fiocchi bianchi per l’Epifania. 

«È confermato l’arrivo dell’esercito – informa l’assessore regionale, Gianpaolo Bottacin – con un contingente di 25, 30 militari più i rinforzi per i vigili del fuoco da Emilia Romagna e Lombardia. A Cibiana saranno dirottati i 20 volontari provenienti da Trento con fresa e bobcat. Domani si continuerà a togliere neve dai tetti e a spostarla dalle strade»,

«La situazione che ho potuto vedere in Comelico è critica, ma sotto controllo. La quantità di neve è simile a quella della grande nevicata dell’inverno 2013-2014 – spiega il consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi -. In più si tratta di neve pesante, pericolosa per i tetti e per le strutture, oltre che per possibili scarichi sulle vie pubbliche. Al momento non risultano blackout o criticità di altro genere. La priorità è aprire tutte le strade di accesso ai centri abitati, in modo da far passare senza problemi i mezzi di soccorso. I carabinieri stanno facendo una ricognizione per vedere le situazioni più critiche sulla viabilità interna, soprattutto nell’alto Comelico».

«Quelle che stiamo vivendo sono giornate intense – il commento del presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Dobbiamo ringraziare il tempestivo intervento del ministro D’Incà, che insieme al capo del Dipartimento nazionale di Protezione Civile Angelo Borrelli, al nuovo prefetto e all’assessore regionale Bottacin ha compreso la difficoltà del territorio e dei sindaci della parte alta della provincia. È stata condivisa da tutti la situazione di emergenza ed è stato attivato il pronto intervento. Ringrazio per questo i volontari di Protezione Civile e le squadre dell’Ana, che si sono subito dirette alla volta del Comelico. L’ennesima ondata di maltempo costituisce un “battesimo di fuoco” per il nuovo prefetto che ha potuto subito rendersi conto delle difficoltà e delle fragilità del nostro territorio».

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