Ha smesso di nevicare. Ed è una buona notizia per la montagna bellunese. Adesso però cominciano le operazioni di rimozione del manto bianco, soprattutto dai tetti delle case, per evitare crolli delle strutture. Al momento la copertura sfiora i due metri di altezza e si registrano problemi soprattutto in Alto Cadore, Comelico e Alto Agordino. La neve al suolo invece raggiunge in alcuni casi i tre metri. Nelle prossime ore arriverà l’esercito: esattamente come nell’inverno 2013-2014, quello della “grande nevicata”.

In Comelico verrà attivato il Com (centro operativo misto), in modo da coordinare le operazioni tra i vari Comuni; al momento quello più in difficoltà pare essere San Pietro. La neve rende difficile raggiungere molte zone. A Cibiana, ad esempio, la carreggiata è invasa per metà dai cumuli bianchi e risulta complicata l’accessibilità al paese. A Canale d’Agordo invece è stata chiusa la strada verso la Val di Gares per pericolo slavine (al momento risultano isolate circa 40 persone).

Sono diverse le strade chiuse per pericolo valanghe: quella tra Santo Stefano e Sappada, in località Salafossa (nel pomeriggio, condizioni meteo permettendo, Veneto Strade tenterà una ricognizione dall’alto con elicottero) e anche quella tra Longarone e Podenzoi.

Tutte le criticità sono state illustrate nel corso del vertice convocato dalla Prefettura. Compresa la difficoltà dei Comuni ad affrontare i proibitivi costi della rimozione della neve, soprattutto dopo tre giorni di mezzi spazzaneve impegnati praticamente h24. Dal ministro D’Incà, videocollegato, è arrivata la garanzia di copertura economica con aiuti statali. Da Provincia e Regione, invece, l’invio di squadre e mezzi per gestire l’ennesima emergenza.