Test a tappeto: in sette mesi tampone anticovid al 10% dei bellunesi

Test a tappeto: in sette mesi tampone anticovid al 10% dei bellunesi

Sono 1.201 i tamponi effettuati su bambini e studenti con sintomi riconducibili al Covid nelle prime due settimane di apertura delle scuole. Molti, segno della grande preoccupazione che attanaglia genitori, insegnanti e medici di base. I risultati, però, confortano: solamente 3 i casi positivi accertati. «Il 2,5 per mille», ha fatto di conto questa mattina in diretta Facebook il direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno. Una percentuale che induce all’ottimismo sul decorso dell’epidemia. «Ma non si deve abbassare la guardia – ha ammonito Rasi Caldogno – quindi invito a rispettare tutte le norme sanitarie e di distanziamento sociale».

Dopo il caso positivo nella scuola di Quartier Cadore (i 17 alunni, i due maestri e i due operatori scolastici potranno rientrare a scuola lunedì, se anche il secondo tampone darà esito negativo), si scopre intanto che il caso positivo del bambino di tre anni, venuto alla luce ieri, fa riferimento all’asilo di Campolongo, a Santo Stefano di Cadore. Come da protocollo, la classe è stata sigillata e oggi verranno fatti i tamponi a tutti.

Continua a crescere anche il numero di tamponi sugli studenti che presentano sintomi assimilabili al Covid. «Dai 66 del primo giorno – ha spiegato il direttore dell’Ulss 1 – siamo passati a una media di 230 tamponi negli ultimi giorni». Una situazione che ha creato non pochi disagi, con code chilometriche e tempi di attesa biblici. «Questo ci ha indotto a potenziare il servizio – ha spiegato Rasi – e così, oltre ai drive – in di Belluno e Feltre, da lunedì saranno attivati anche quelli a Caprile (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 17 alle 19) e a Tai di Cadore (martedì, giovedì e sabato dalle 17 alle 19). Con alcuni interventi di carattere organizzativo, comunque, dopo due giorni difficili la situazione si è normalizzata».

Ad oggi sono 96 i bellunesi positivi al Covid, mentre sono 504 le persone in isolamento. Numeri in crescita rispetto ai mesi scorsi, ma c’era da aspettarselo. «Dal 21 febbraio – ha spiegato Rasi – sono stati eseguiti 88.674 tamponi. Nella maggior parte dei casi ripetuti sugli stessi soggetti, ma in ogni caso sono state testate già 20.000 persone». Ovvero, il 10% dei bellunesi.

Con l’aumento dei casi e dei test crescono anche i tempi di refertazione. Normalmente si devono attendere circa 48 ore. «Fino a pochi giorni fa – le parole del Dg – riuscivamo a dare l’esito del test mediamente entro le 24 ore. Ora i tempi si sono allungati. Ne siamo consapevoli e abbiamo in corso un ulteriore potenziamento dei laboratori di microbiologia che si occupano dell’analisi dei tamponi».

E ad ottobre partirà anche la campagna vaccinale contro l’influenza. «Mai importante come quest’anno – specifica Rasi – tanto che abbiamo acquistato 60mila dosi di vaccino. E oltre a bambini, over 65 e categorie a rischio, quest’anno la vaccinazione sarà gratuita anche per i bellunesi oltre i 60 anni».

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