Dall’estate all’inverno nel giro di tre giorni. Settembre è stato il più caldo degli ultimi trent’anni. Ma le temperature sono pronte a mettersi il cappotto: sabato tornerà la neve.
Non in alta montagna: il limite si collocherà attorno ai 1.400 metri. Significa che la cinta orografica della Valbelluna potrà essere imbiancata. Decisamente presto per sfoderare piumini e giacche pesanti. Eppure così dicono le previsioni. Lo zero termico che ieri e oggi (mercoledì 23 settembre) stazionava abbondantemente sopra i 3.000 metri, scenderà fino a 1.500-1.600 tra venerdì e sabato. Un crollo termico che sarà accompagnato da piogge, temporali e raffiche di vento. E anche dalla neve in montagna. Tutta colpa di una serie di saccature atlantiche e del loro codazzo di aria fredda. Saranno loro a mettere al tappeto l’estate fuori stagione.
SETTEMBRE DA RECORD
Perché estate fuori stagione è stata. Estate vera. Nella montagna veneta e bellunese la temperatura media dei primi 20 giorni del mese è stata la più alta degli ultimi 30 anni. Lo dicono i dati Arpav, con otto giorni di fila con massime sopra i 27°C a Belluno e Feltre (e punte di 29°C); e due settimane di minime sopra i 18°C. Interessanti anche i dati di Cortina e delle stazioni in quota: 13 giorni consecutivi con massime superiori ai 20°C. Non era mai successo, perlomeno dai dati storici che si fermano al 1990.
MA CHE FREDDO FA
Già ieri le piogge hanno fatto abbassare le temperature. Anche di diversi gradi. Ma è solo l’antipasto. Oggi le precipitazioni continueranno, soprattutto dal pomeriggio. E domani stesso discorso, con piogge più estese.
Venerdì acqua come se piovesse, anche con temporali. E crollo termico, tanto che il limite della neve passerà dai 2.800 ai 1.800-1.600 metri. Sabato altra sbuffata di freddo: la neve potrà cadere fino a 1.400 metri.
