Aspiravano gasolio da camion e mezzi in sosta. Fino a rubarne diverse migliaia di litri.
A quanto pare, era un modo per arrotondare lo spaccio di cocaina e marijuana. Tredici le persone indagate (tutte residenti tra Longarone, Ponte nelle Alpi, Alpago, Belluno e Sedico), e un mercato fiorente scoperto dai carabinieri; a beneficiarne, diversi bellunesi, che facevano il pieno a prezzo ribassato e che ora dovranno rispondere del reato di ricettazione.
I fatti risalgono all’estate 2019. L’indagine nasce come “costola” dell’operazione action, che nel 2018 fa scoprì un sistema organizzato di spaccio in provincia di Belluno (che comprendeva anche due serre per la produzione di marijuana). Alcune delle figure che erano ai margini di quel traffico sono rimaste nei radar del nucleo carabinieri di Belluno. E i militari hanno le hanno scoperte “armate” di tubo di gomma e tanica.
Prendevano di mira soprattutto i serbatoi di autocarri e ruspe, ma anche camion. I luoghi prescelti erano l’Autoparco Alpago (in zona industriale) e l’ecocentro di Longarone, dove in numerose occasioni sono state depredate anche le pompe distributrici. Il meccanismo era semplice: infilare il tubo di gomma, aspirare e via in una tanica. A volte si servivano anche di pompe elettriche per velocizzare l’operazione. Risultato? Centinaia di taniche e barili, che poi venivano rivenduti. Sono al vaglio dell’autorità giudiziaria le posizioni di una ventina di acquirenti che compravano ii gasolio rubato a prezzo ribassato.