No turismo, no party: anno di magra per le casse comunali. Il Covid fa sparire circa 3 milioni di euro dalle previsioni di incasso.
Una cifra difficilmente recuperabile in tempi brevi. Vale a dire la cifra della tassa di soggiorno, quell’euro o poco più che i vacanzieri pagano per ogni giornata di soggiorno. Il 2020 è stato funestato dalla pandemia e ha tenuto gli stranieri lontano dal Bellunese. Ergo, meno tassa di soggiorno nei bilanci comunali.
A fare i conti di quanto è stato perso è la Fondazione Think Tank Nordest, che ha preso in esame i 26 Comuni bellunesi con tassa di soggiorno (i principali, quelli con introiti superiori ai 100mila euro l’anno sono Cortina, Livinallongo, Auronzo, Falcade, Belluno, Alleghe e Rocca Pietore). E ha calcolato le cifre svanite nel nulla dal lockdown in avanti. Risulta che in provincia di Belluno sarebbero dovuti arrivare 3 milioni 63mila euro, di cui 1,6 milioni solo a Cortina (280mila a Livinallongo, 250mila ad Auronzo, 130mila a Falcade e via discorrendo). Invece, niente. A fine anno le cifre saranno molto, ma molto più contenute. Nonostante l’aiutino da parte dello Stato.
Sì, perché nei giorni scorsi il Governo è venuto incontro ai Comuni turistici destinando 100 milioni di euro come ristoro parziale delle minori entrate derivanti dall’imposta di soggiorno. In Veneto arrivano poco meno di 14 milioni, di cui 523mila euro al Bellunese (il 17% di quanto sarebbe stato incassato in un anno “normale”).