Hanno il compito di proteggere le greggi. Vigilare sulle proprietà. Tutelare gli animali.
Sono i cani da guardiania, detti anche “cani anti-lupo”. Ma questo non ha impedito loro di subire l’attacco del grande predatore: l’ennesimo di una catena che appare davvero senza fine.
L’ultimo capitolo si è consumato nei pressi di Malga Garda, nella zona di Lentiai (comune di Borgo Valbelluna). Una zona in cui il lupo si è ormai stabilito da tempo: dopo le due predazioni in due giorni, avvenute a Stabie (2 asini trovati in una pozza di sangue e 5 pecore sbranate), il predatore ha colpito ancora.
E anche Coldiretti Belluno prende posizione. Lo fa attraverso una nota, accompagnata dalle eloquenti foto che testimoniano l’aggressione avvenuta nelle ultime ore: «Deve essere varato subito un piano-lupo nazionale, non c’è più tempo. Riuscirà la politica a fare scelte coraggiose?».
«Qui si è fatto tutto quanto possibile in termini di prevenzione – spiega il responsabile della Coldiretti Belluno, Michele Nenz -. O troviamo altri sistemi più efficaci, ma mi pare che non ci siano molte novità in proposito. Oppure è necessario intervenire sui branchi più problematici. Sto pensando per esempio ai proiettili di gomma. La prevenzione è necessaria, ma là dove non riesce ad essere efficace bisogna intervenire».