Il Covid blocca gli stranieri: il turismo quest’anno parla solo italiano

Il Covid blocca gli stranieri: il turismo quest’anno parla solo italiano

 

Si sentirà parlare veneto sulle Dolomiti. Un po’ di lombardo e qualche accento romano. Né “danke” né “thank you”; “merci” sarà una rarità.

Effetto del Covid, che obbliga il turismo all’autarchia. Ma non è detto che sia un male. Anzi. A patto di salvare la stagione e poter riabbracciare i vacanzieri tedeschi, francesi, inglesi e spagnoli già dal prossimo inverno, pandemia permettendo.

In ogni caso, quest’anno ci saranno più turisti italiani che stranieri. Era dal 1992 che non succedeva, in Veneto. Lo rileva l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha intervistato 500 strutture. Secondo l’indagine condotta nelle scorse settimane, il calo dei turisti italiani sarà contenuto (compreso tra il -10% e il -20%). Le strutture consultate stimano invece pesanti contrazioni del mercato straniero: si prevede una diminuzione compresa tra il 50% e il 60% dei turisti provenienti da Germania, Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Regno Unito, Olanda, Belgio e Nord Europa. Per i visitatori da Russia ed Europa Orientale si potrebbero registrare performance anche peggiori, fino al -70%. Mentre il mercato extraeuropeo (Usa, Cina, Giappone) potrebbe calare anche dell’80%. In generale, ci si attende una stagione estiva ridotta ai minimi termini per il Veneto. Con qualche cenno di ottimismo solo per il Bellunese, dove gli afflussi dalla pianura sono già cominciati nei fine settimana; e dove il mese di agosto pare poter reggere il confronto con gli anni passati. Tutto grazie al mercato interno. 

E pensare che negli ultimi anni l’incidenza del turismo straniero era arrivata a sfiorare il 70%…

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