La data è di quelle da segnare sul calendario. A fine 2021 le scuole “Gabelli”, dopo oltre dieci anni di esilio al Parco Città di Bologna, potranno rientrare nello storico edificio degli anni’30.
Dopo il lockdown imposto dal coronavirus è infatti ripartito a pieno regime il cantiere della ditta Atheste costruzioni di Padova, che ha il compito di recuperare a nuova vita la scuola – simbolo della città di Belluno e non solo, quella che vide all’opera Pierina Boranga e le sue innovative teorie didattiche.
«Per recuperare il tempo perduto – spiega l’assessore all’urbanistica e alla rigenerazione urbana del Comune di Belluno, Franco Frison – i lavori non si fermeranno per la pausa estiva. La ditta incaricata (Atheste costruzioni di Padova, ndr) sta procedendo bene. Sono già state fatte anche le campionature per il riscaldamento a pavimento e soprattutto ha ottenuto il placet della Sovrintendenza il restauro dei serramenti al piano terra, di particolare pregio sia per il metodo costruttivo che per l’idea progettuale».
Sul recupero («Non una ristrutturazione», specifica Frison) delle “Gabelli” punta forte la giunta del sindaco Jacopo Massaro. Il cantiere è forse il più iconico tra gli ambiziosi progetti di Rigenerazione urbana della città, finanziati con 18 milioni di euro dalla Presidenza del consiglio dei ministri e annunciati in pompa magna, ma finora partiti a singhiozzo.
L’impianto generale originale della scuola sarà rispettato. Nei suoi corridoi da 120 metri di lunghezza, nei 2 piani da 1.700 metri quadri ciascuno e nelle aule disposte tutte verso l’esterno per ricevere la massima quantità di luce, prenderanno posto due sezioni “Primi passi” (per 20 bambini da 24 a 36 mesi), 3 o 4 sezioni di scuola per l’infanzia e due sezioni (una a tempo pieno, una a tempo normale) di scuola primaria. Oltre a laboratori, aule per attività speciali, un’ampia aula magna, una stanza ad uso dei genitori dei più piccoli, la mensa. E al piano interrato, che una volta ospitava la piscina (della quale resterà visibile l’impronta) troveranno posto la sede dell’associazione “Cittadini per il recupero delle Gabelli” e l’archivio storico che raccoglierà i cimeli più significativi delle “Gabelli” che furono.
A definire al meglio spazi e necessità per la didattica ci penserà l’apposito gruppo di lavoro istituito la settimana scorsa (formato da Comune di Belluno – con la consigliera Sala e l’Ufficio Politiche Educative, dirigenza dell’Istituto Comprensivo 3, Ufficio Scolastico Provinciale, scuola dell’infanzia Cairoli, IUSVE – per il progetto RICE – e associazione Cittadini per il Recupero della Scuola Gabelli) che si muoverà in sinergia con la direzione lavori. Ne fanno parte rappresentanti dell’ufficio scolastico provinciale e i dirigenti dell’istituto comprensivo 3.